Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

• che violenza e delinquenza di fuori si aggiungano a quella locale non è bene per nessuno. Per questo motivo soltanto, e soltanto in questa circostanza, i settentrionali perdono la loro innata calma e diventano aggress1v1 verso noi tutti indistintamente. È quando dobbiamo ingoiare il rospo ! Hanno ragione ! ». « Sono un partenopeo vero, e rispondo al partenopeo ' gentile' che ha scritto tante sciocchezze sugli abitanti di questa nobile Torino. Voglio precisare che il mio concittadino è certamente il solo tra due milioni di persone, quante ,ne vivono a Napoli e dintorni, a pensarla in quel modo bislacco. La pecora nera e' è in tutti i greggi e gli ingrati crescono anche tra la gente per bene. Certo di interpretare i sentimenti dei partenopei e di tutti gli i.Inmigrati, prego i cari amici torinesi di perdonare la sua ignoranza. Da ' Specchio dei tempi' rivolgo un saluto e un ringraziamento alla generosa capitale del Piemonte che ci ospita e un giorno più o meno lontano ci confortò e ci aiutò tutti disinteressatamente, quando giungemmo anelanti di trovare un posto di lavoro e una decorosa sistemazione ». Alle sette lettere raccolte come cc varie » accenniamo brevemente citandone i temi: protesta di un meridionale per la religior1e senza atmosfera di Torino (mancanza delle campane e poca partecipazione emotiva del prete alla messa natalizia di mezzanotte); protesta di dt1e settentrionali per la meridionalizzazione della lingua italiana (in 11n articolo di Todisco sulla cc Stampa » era scritto: cc A via del Babuino » invece che cc In via del Babuino » !); una cameriera meridionale si vergogna e del suo mestiere e di questa sua u idea da meridionale »; cc una donna che guida » dice che, almeno nella guida, i torinesi sono cc patate molli »; e infine due meridionali e un gruppo di torinesi parlano delle cooperative di lavoro e ,dello struttamento dei cottimisti. Sentiamo, infine, il gruppo dei settentrionali; la loro lettera può essere inclusa fra quelle classificate come « varie » : « ..• Ogni azienda si approvv1g1ona da queste imprese. Le aziende corrispondono alle imprese di lavoro dalle 250 alle 330 lire orarie, tutto compreso. Con queste paghe, gli imprenditori debbono distribuire le percentuali ai loro in1piegati, coprire le loro ambizioni di neo-milionari che non sono poche (uno di questi imprenditori di recente ha affermato di avere un guadagno minimo giornaliero di lire 500 per ogni operaio). Nelle tasche del povero diavolo arrivano soltanto 150160 lire all'ora. Questi" operai, spesso immessi regolarmente nella produzione normale, non figurano come dipendenti dell'azienda per la quale producono, ecco perchè le aziende li preferiscono: sfuggono a tutti gli effetti, sia produttivi che fiscali. Alcune altre aziende con geniale trovata assumono i singoli operai a contratto di tre mesi in tre mesi, con un salario, tutto compreso, sulle 150 all'ora. Sai chi sono questi disgraziati? Quei poveracci che arrivano alle dieci al mattino con il Treno del Sole ... ». Tale lettera non ha avuto alcun seguito, almeno come pubblicazione. 98 Bibliotecaginobianco

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