Nord e Sud - anno VIII - n. 18 - giugno 1961

Comitato dei Minist1i per il Mezzogiorno dal 1958 fi110ad oggi, con la breve interruzione del Ministero tambroniar10 ), fu un fatto importante innanzitutto in sede tecnica. Era data, finaln1ente, la possibilità di valutare e discutere nel st10 insieme tt1tta la1 politica statale verso il Mezzogiorno, precisandone la dimensione politica e tutto il contesto economico e sociale in cui essa si inseriva. Ma, al di là dell'importanza tecnica, valeva l'importa11za politica della' relazione, che « contro la tendenziosa formula del miracolo italiano, contro la concezione liberistica dell'intervento nel Mezzogiorno limitato alle opere pubbliche, contro l'antimeridionalismo di fatto delle aperture a' destra ... l1a rappresentato una fondamentale spinta per addivenire a un effettivo e persuasivo chiarimento del rapporto che si è venuto a stabilire fra politica meridionalista· e apertura a sinistra » t. 111connessione con l'evolversi di tutta la -vita politica italiana il rapporto meridionalismo-apertura a sinistra era emerso, infatti, nei dibattiti della democrazia laica e cattolica e del socialismo autonomista, come la sola valida impostazione politica dei problemi meridionali che avesse serie e concrete prospettive di realizzazione. D' a1ltra parte, le elezioni confermarono che la situazione rimaneva nel Mezzogiorno largamente aperta, anche se ormai la destra si poteva cbnsiderare defi11itivamente tbattuta: l'offensiva comunista aveva' ancora ampio margine di svolgimento nel corpo elettorale del Sud; e il problema di una stabilizzazione dell'elettorato meridionale si proponeva nel 1960 pressappoco come nel 1953. Il che era tanto più preoccupante in quanto il PCI - mentre ha certamente mantenuto nel Mezzogiorno il suo impegno organizzativo ed ha forse incrementato la sua presenza sul terre110 dell' agitazio11e e della prop·aganda - ha fatto registrare, contemporaneamente, un autentico vacillamento del suo interesse culturale e ideologico verso il meridionalismo e i problemi meridionali; come prova, oltre tutto, la recente vicenda del più autorevole organo del meridionalismo comunista, la rivista « Cronache Meridionali », che l1a cessato fin dallo scorso dicembre le pubblicazioni e non ne ha finora annunziato ufficialmente là ripresa, della quale tuttavia si dice che dovrebbe essere imminente. A parte gli sviluppi politici - per cui, sia pure lentamente, si ripresentava con nuova forza a'i ceti dirigenti del paese la tematica meridionalista - si era svolta intanto un'altra serie di processi che 1 Cfr. Il Mezzogiorno davanti agli ann·i sessanta, ed. Comunità, Milano, 1961, prefaz. 8 Bibliotecaginobianco

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