fosse cubista (di prima o di seconda mano). La seconda - svolger1tesi dai citati anni fino ai nostri giorni - di carattere irrazionalistico, anti geometrico, cioè quel che si intende genericamente col termine : « arte informale ». Ambedue le fasi dell'astrattismo seguono necessità storiche determinate dalla società in evoluzione. Mentre la struttura formale dell'astrattismo geometrico si rifà variamente alla situazione del mondo sottoposto allo sviluppo industriale, ai portati della scienza e della tecnica, inserendo tra queste, in primis, l'urbanistica; la struttura formale dell'astrattismo informale segna il punto di rottura e di crisi del precedente periodo artistico. Indica, con radicalizzazione ideologica, la situazio11e interiore della psicl1e contemporanea come caos e illibertà, dovuta alla sottoposizione dell'individuo alla coazione profana del mondo esterno. Così, se spesso l'astrattismo geometrico era indicatore di speranza circa il mondo indt1striale dominato dalle strt1tture artificiali, l'astrattismo informale è categoricamente agli antipodi, come modo che da una parte dichiara soffocata la natura dal prevalere dell'artificiale, e dall'altro mostra la psiche umana condotta alla situazione di conflitto: cioè di caos, di indeterminazione, di passività o di travaglio psicologico. L'importanza dei due stadi dell'astrattismo appare dunque fondamentale; è il sintomo di una condizione collettiva storicamente accertato. Il significato sociale interessa in questa prospettiva: non si discute qui, certamente, del valore stilistico o della storia dell'arte in quanto tale. Ciò che importa sono i contenuti che una forma d'arte ha saputo fornire alla collettività, come illt1minazione della situazione vissuta. Delle speranze e dei timori, delle armonie e delle angoscie. In tale ambito, anche se l'arte moderna non riguarda oggetti o sitt1azioni visibili, ciò non per tanto non vien meno alla sua profonda ragione sociale. Una asocialità fu erroneamente affermata nei recenti anni dalla polemica neorealista, troppo ristretta a 11n concetto di socialità d'ordine economico-politico (in sintesi, socialità equivaleva per i marxisti con denuncia sociale, rappresentazione della povertà, ovvero dell'ingiusta ricchezza). Invece, anche l'archetipo, anche l'immagine primordiale che emerge dagli strati profondi dell'individuo, e si estrinseca oggettivamente e armonicamente nell'arte ha una sua funzione sociale. ' A questo proposito, possono riuscire illuminanti le parole che Carl Gustav Jung scrisse Rn dal 1922 in un saggio intitolato La psicologia analitica nei suoi rapporti con l'arte poetica. Sono parole che ben si adattano alla situazione contemporanea dell'arte, spiegandone> concre96 -Bibliotecaginobianco .
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