Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

più è minimizzato con superficiali grossolanità - il problema del Mezzogiorno non si restringe, nel settore della cultura, alla piaga dell' analfabetismo o a quella delle scuole secondarie inadatte allo sviluppo sociale. Coinvolge tutto quanto il settore dell'alta cultura: dalle biblioteche ai musei, dalle università alle mostre e alle esposizioni, vitali strumenti che determinano quella spinta creativa, quell'humus di partecipazioni culturali, senza i quali non è possibile il formarsi di una vera classe ·dirigente, aperta e di fatto innovatrice. Di una simile esigenza il Ministro della Pubblica Istruzione, senatore Bosco, sembrò farsi partecipe nel discorso d'apertura della mostra. Egli annunciò subito un provvedimento concreto per rivitalizzare le istituzioni culturali del Mezzogiorno. Il Laboratorio di restauro di Capodimonte - la cui perizia era ben comprovata dai risultati rilevanti della mostra inaugurata - sarebbe stato valorizzato e potenziato, creando nel museo napoletano il centro pilota per la conservazione delle opere antiche disseminate per il Mezzogiorno, abbisognevoli in gran copia di interventi che le salvassero dal decadimento o dalla imminente distruzione. . Ora è un dato positivo che il Ministro della Pubblica Istruzione abbia esplicitamente ammesso che la cultura del Mezzogiorno richiede un fattivo interessamento e intervento pubblico, senza il quale ormai, nelle strutture di uno stato moderno, è ben difficile sperare un radicale miglioramento. Inoltre, è assai positiva la scelta di Bruno ~1olajoli a Direttore generale delle Belle Arti, avendo egli una lunga esperienza \ della situa2ione reale in cui si trovano le Gallerie, i Musei, il patrimonio artistico da conservare; tanto più positiva, soprattutto se si tengono presenti le necessità del Mezzogiorno. L'avere egli lottato per modificare la mentalità spesso restia ad aperture innovatrici, e l'essersi reso conto dei problemi strutturali che impediscono oggi il riallacciamento della situazione meridionale a quella del resto d'Italia, sono fatti che danno bene a sperare per una solerte attenzione alle necessità dell' a·rte nel Sud. Certamente Molajoli, dal posto che occupa, potrà volgere al Meridione provvedimenti ben più radicali e generali di quelli finora . 1n opera. È fondamentale al nostro discorso indi_care ancora una volta l'aspetto più estremo della depressione artistica meridionale: l'assenza dell'arte moderna. E di assenza si deve parlare. Di assenza completa. Di vuoto. Chè i pochi artisti che operano i11que~to campo, le pochissime gallerie 93 Bibliotecaginobianco -

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