Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

milanese del partito sostennero quella medesima posizione politica « Stato Moderno » godeva di u11a posizione in certo modo privilegiata: giacchè quelle eran costrette sulla difensiva dalla serrata polemica di Croce contro l' « ircocervo » o « traghelaf o » della diade azionista di Giustizia e Libertà e, pur denunciando per parte loro con ogni fermezza le tentazioni neosocialiste o liberal socialiste o neoleniniste della sinistra, dovevano poi prendere in qualunque modo le difese del partito nel suo complesso di fronte al maestro. « Stato Moderno », per 9ontro, potè procedere sicuramente per la propria via· e ai miti passionali di un Lussu, ai castelli ideologici risplendenti dei rosselliani o del Calogero, opporre qt1alcosa più che un nitido problen1ismo e programmismo di governo o che una lucida ascesi di calcolo politico: opporre una presa di coscienza radicale della crisi dei valori democratici e nello stesso tempo, con un più diretto approacli dal diritto e dalla scienza politica il tentativo di una reintegrazione del problema nazionale italiano aderente alle parole più moderne del liberalismo. Sforzo di « revisionismo » democratico cl1e richiama e si richiama ad Amendola e che rappresenta la ragione di continuità della rivista oltre la crisi dell' azionismo, quando le ulteriori iniziative del gruppo sembrano piuttosto disperati e calcolati tentativi di garantire il futuro. Con tutte le riserve che è giusto far valere di fronte alla moda delle antologie di riviste, non è dubbio che una dello « Stato moderno » non varrebbe solo a integrare il quadro del dibattito interno dell' azionismo quale ci è offerto da raccolte come Una lotta nel suo corso, restituendo alla luce scritti diversamente male accessibili nelle rare collezioni: ma darebbe il tema di un'interpretazione suggestiva della crisi interna della Resistenza e del ciclo politico dell avvento di De Gasperi. cc 25 aprile 1945 - 2 giugno 1946. Un anno o IJOCO più; eppure una cc situazione è trasformata radicalmente, uno slancio rinnovatore è infrecc nato, una promessa di vita morale è infranta, una intera generazione cc è battuta con poche speranze d'appello ... ce n>è quanto basta per seriscissione DE RuGGIERO, La nuova democrazia, ivi, 17 febhraio '46; Significato di un manifesto, ivi, 5 marzo; SALVATORELLI, Sintesi democratica, ivi, 10 marzo; DIENA, Insegnamenti di una crisi, ibidem (con un'interesante tentativo d'interpretazione della crisi azionista in termini di contrasto tra gli originari fondatori itali ani del 1novimento, « democratici », e i fuorusciti « neosocialisti », e ancora tra la mentalità insurrezionale « giellista » e la necessità di fondarne le fortune su di un nuovo medio ceto progressista « giolittiano » . Valutazione analoga, e favorevole alla destra, nel commento di Franco Rodano al congresso azionista, « Rinascita », 1946). 75 Bibliotecaginobianco

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