riuscire solo se tutte e ciascuna di queste forze riescono a dimenticare gli accidenti che le separano e a guardare più attentamente all'obbiettivo che esse devono raggiungere insieme. E ci sembra altrettanto evidente che gli avversari della politica di centro-sinistra hanno tutto da guadagnare e nulla cla perdere dal prevalere, tra i sostenitori di tale politica, dei motivi di divisione su quelli di accordo. Il «Tempo» non iridicava, forse, qualche settimana fa, al Partito Socialdemocratico il compito di rappresentare « le Colonne d'Ercole>> della democrazia, ossia di assumere una posizione che porta, attraverso la divisione delle forze di centro-sinistra, al fallimento della politica di centro-sinistra? Ora, le polemiche che nelle ultime settimane hanno opposto socialdemocratici e socialisti o socialdemocratici e sinistra democristiana o anche il direttore della « Giustizia >> e l' on. Preti all'i-nterrio cl el PSD I, sono, diciamolo co·n tutta franchezza, l'ultima cosa clie ci saremmo aspettata e augurata. Questa rivista non, ha certo aspettato i risultati del Congresso socialista di Milano per avvertire dei pericoli che le posizioni assunte dall'on. Lombardi potevano degenerare (magari contro la volontà dello stesso Lombardi); né ha atteso quei medesimi risultati per polemizzare contro il complicato e antiquato bagaglio ideologico e politico dell' on. Basso e contro il filocomunismo della « sinistra >> o per denu11ciare gli equivoci di u.n'11,nanimità pasticciona, che a qualcuno magari sarebbe piaciuta. Pure, rilevare queste cose non equivale a dare del congresso di Milano del PSI il giudizio tutto negativo dell' on. Saragat, e meno ancora autorizza a trarne indicazioni per spostamenti politici. Resta importante l'affermazione cl ell'ori. Saragat che la politica del PSDI resta la politica di centro-sinistra; ma il modo che il segretario del PSDI indica per realizzare tale politica non può non suscitare perplessità anche in chi, come noi, ha sempre detto che ogni polit-ica di centro-sinistra in Italia deve e non può non, passare per il PSDI, anche per chi, come noi, si è sempre astenuto dai facili attacchi alla socialdemocrazia ed_ ha sempre avversato coloro che, socialisti o non che s-iano, adoperano il termine di socialdemocratizzaziorie quasi come sinonimo di degenerazione politica. Se il PSDI è la necessaria cerniera di uno schieramento di centrosinistra, ciò non vuol dire che la sua sola spinta sia sufficiente alla realizzazione di tale schieramento. Vi sono due cose che vanno considerate, a questo proposito, due cose di primaria importanza. La prima di queste è il Mezzogiorno.: in tutta tltalia meridionale, continentale ed insulare, e dunque in pi-ù di un terzo del paese, non esiste nessuna 5 Bibliotecaginobianco
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