Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

letani, abbiamo detto. Il giudizio ha tuttavia bisogno di essere precisato. In realtà, il lieve aumento degli iscritti agli ordini più tradizionali della scuola media superiore, confrontato con quello assai più forte fatto registrare dagli istituti tecnici, potrebbe far pensare cl1e non di muta1nento di preferenze si sia trattato, ma piuttosto di un afflusso di nuove leve che, per essere di estrazione sociale diversa da quella delle leve scolasticl1e tradizionali, hanno scelto carriere scolastiche nuove e meno legate alle convinzioni e ai pregiudizi tradizionali. E in effetti è stato questo un aspetto importantissimo del 111ovimento scolastico napoletano negli ultimi anni. Ma una serie di altri indizi concorre a far ritenere che tale fenomeno, invece di opporsi e togliere campo al mutamento di preferenze, sia stato anzi correlativo e contemporaneo del mutamento stesso. Non è credibile, per cl1i conosca l'a1nbiente napoletano, cl1e proprio le leve di nuova estrazione sociale siano state le meno sensibili alle influenze della tradizione. Oltre tutto, la stessa dislocazione geografica degli istituti tecnici nella provincia (djslocazione che esamineremo più oltre) agisce in modo da dare alle sollecitazioni tradizionali maggior forza che alle sollecitazioni più nuove. E in altri termini sono proprio i ceti popolari e piccolo-borgl1esi cl1e per primi hanno fatto le esperienze degli orientamenti scolastici tra•dizionali quelli cl1e anche IJer primi mutano tali orientamenti e danno nuovi indirizzi alle carriere scolastiche dei propri rampolli dopo di avere per primi scontato la negatività di certe strade o chiuse o di assai difficile percorso. Da una parte, dunque leve nuove, libere dalle influenze tradizionali; ma d'altra parte mutamento delle preferenze scolastiche nei ceti che sono maturati all'istruzione media superiore per primi e sostituzione quindi, nelle scuole medie superiori, dj determinate estrazioni sociali con altre. Rinviando a più oltre un discorso più approfondito sugli istituti tecnici, ci fermiamo qui brevemente sui licei e gli istituti magistrali. Nonostante il complessivo lieve aumento segnato nel quinquennio predetto dall'insieme di questo tipo di scuole, è da segnalare a proposito di esse innanzitutto il calo segnato dai licei classici e dagli istituti magistrali. Nel 1957-58, dopo un lungo periodo di costante aumento dei loro iscritti, i licei classici erano giunti ad averne 12.171 con un aumento di oltre 1.300 unità rispetto al 1954-5.5. Nel 1958-59, invece gli iscritti ai licei classici (e precisiamo -qui che con tale denominazione abbiamo indicato e continueremo ad indicare i ginnasi annessi ad essi) erano scesi a 11.930, al disotto cioè del livello attinto nel 1956-57. E già tra 67 Bibliotecaginobianco

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