concetto geografico ma spirituaìe. Sono provinciali la pigrizia intellettuale, il conformismo, l'evasione letteraria ovunque si manifestino. Lottando contro questi tristi blocchi mentali, si è sempre nel cuore del mondo, collegati con le forze più vive della storia. Di più: crediamo che la validità di una cultura debba oggi giudicarsi proprio dalla misura in cui riesca a farsi provinciale, cioè dalla sua capacità di penetrare criticamente in un ambiente storico individuato e concreto, evitando comodi pretesti di disimpegno ». Sulla coperti11a di una rivista che nasce con una impostazione di questo genere il nome di Antonio Genovesi sta al suo posto, senza essere sciupato nè offeso. Nella sezione di questo fascicolo dedicata a « cronache e documenti » l'impegno di concretezza e di studio con il quale la rivista si è presentata è stato certamente mantenuto. Ad una incl1iesta sui risultati elettorali di Salerno nelle cc amministrative» del 6 novembre 1960 si accompagna, infatti, in questa sezione un rapido, ma interessante panoran1a dei cc prob]emi dell'agricoltura nella provincia di Salerno » e la prima puntata di una ricerca urbanistica dedicata all'analisi della pianificazione regionale in Campania. Ma l'interesse che offre la nuova rivista salernitana non è peraltro limitato all'impegno genovesiano di studio concreto e assiduo della realtà eseguito nel segno di una piena coscienza critica della propria vocazione e delle proprie possibilità. Un interesse non minore offre il fatto che i giovani salernitani, che si definiscono e si professano chiaramente come intellettuali cattolici, hanno compiuto uno sforzo rigoroso, e per quanto ci è dato di giudicare da questo primo nu1nero, ben riuscito, per professare e definire, nello stesso ten1po, una posizione politica cc fuori sia dall'area di influenza della A. C. che della D. C. ». E ciò sia nella preoccupazione di tener rigidam nte distinte le posizioni e gli schieramenti religiosi dagli schieramenti e dalle posizioni politiche; sia nella preoccupazione che non si possa svolgere cc un'azione culturale.... nel1' ambito di un partito politico ormaj ridotti co1ne sono i partiti italiani a meri collettori di clientele e strumenti di favoritisn1i mediocremente mascherati »; sia, infine, nella convinzione che cc la D. C., pur continuando ad assolvere una funzione politica storicamente utile, se non addirittura necessaria, risulta attuahnente gravemente condizionata - nonostante il generoso impegno democratico di molti dei suoi uomini - da forze reazionarie laiche e clericali ». Ora, se l'insien1e di queste preoccupazioni e convinzioni può apparire qua e là solcato da non giustificabili venature di qualunquismo, con1e è, ad ese1npio, nella denunzia indiscriminata dei partiti quali canali e strumenti di determinate azioni culturali; si deve tuttavia tener presente che i giovani salen1itani sono poi ampiamente giustificati in quanto la loro è essenzialmente una scelta politico-culturale di battaglia e di protesta contro le strozzature capitali della vita pubblica meridionale e nazionale. « I"'e tre grandi questioni di fondo, interdipendenti, del nostro paese: scuola, Mezzogiorno, disoccupazione », essi scrivono, cc sono ancora aperte, cariche di ama55 Bibliotecaginobianco
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