1itmica, di catechismo, dei « Pionieri della fraternità » e via dicendo; spronare e guidare gli allievi a partecipare a' 11n'infinità di concorsi artistici, musicali, fi]odrarnn1atici, lingt1istici, storici, culturali, banditi da Enti locali, parastatali, statali, stranieri; org.a11izzare e dirigere un nt1trito scambio epistolare tra i propri alunni e quelli di altri Paesi; dare la propria attiva adesio11e, i11via11doallievi e ... qt1ote, alle rappresentazioni speciali per studenti (sempre i11 ore di lezione!) di Compagnie introdotte dal superiore Ministero o dai competenti Provvedito,rati. Attività ginnico-sportiva. - L'attività gin11ico-sportiva si ritaglia una bella fetta nella piccola torta· dei gior11i di effettiva lezione; anche a non pre11dere Sl1l serio i campionati studentescl1j di sci, di corsa campestre, i campeggi, eccetera, bisogna fare i conti con quei terribili Campionati studentescl1i di atletica leggera, che, tra allenamento ed eliminatorie, semifinali e finali, tengono in1pegnati i ragazzi per più di un mese, tra aprile e maggio, cioè proprio ne] momento cruciale dell'anno scolastico. E si l1a t1n bel dire cl1e l'allenamento si svolge di pomeriggio e non intra'lcia il normale andamento delle lezioni; d11rante quel periodo per ragioni facilmente intuibili (stanchezza fisica, dispersione di tempo, minore raccoglimento) il rendimento delle scolaresche cala sensibilmente, con grande disperazione degli insegnanti più respo11sabili. In quel periodo tra gli insegnanti di Educazione fisica, in generale bravissime l)ersone, stimate e benvolute dai collegl1i, e gli insegnanti delle altre discipline riaffiora la vecchia ruggine esistente nel ventennio tra i cc F·irnesini » Comandanti della GIL, per cui l'unica cosa che contasse era il saggio gin11ico finale, e gli altri insegnanti, cui incombeva la responsabilità degli esami di Stato, allora veramenti tali da far « tremar le vene e i polsi » agli studenti. Nella vivace scl1ermaglia' tra ~1arte e Minerva erano sempre i Comandanti della GIL, forti dell'appoggio del Federale, fieri dell'orbace e degli stivaloni tanto prestigiosi, ad avere il sopravvento sui colleghi « cattedratici », e di fronte alle loro pretese a·nche i Capi d'Istituto doveva110 fare buon viso a cattivo gioco e rigar • diritto. Acqua passata, si dirà; ma forse qua e là un tantino di quello spirito sopravvive, con nostalgia. I corsi d'aggiornamento per insegnanti. - E non solo gli studenti dovrebbero essere lasciati in pace. Bellissima cosa, certo, il periodico aggiornamento didattico e metodologico degli insegna11ti e la loro diretta partecipazione alla vita ct1lturale del Paese; ma è proprio fatale ed inevitabile che tutti i corsi di aggiornamento di questa o quella disciplina organizzati dai vari Centri Didattici Nazionali, che tutti i convegni sulla didattica del latino o della matematica, che i congressi o simposi storici o pedagogici, internazionali e nazionali, le celebrazioni ciceroniane o carducciane coincidano sempre con il periodo delle lezioni anzichè col lungo periodo del congedo ordinario estivo e che i Capi d'Istituto flebbano, per espresso invito della superiore autorità scolastica, Ministero e Provveditorato, at1torizzare gli insegnanti inte38 Bibliotecaginobianco
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