politiche di maggior rilievo, persi110 11ei rotocalchi; ora bene, ora male, cioè ora da persone qualificate del mondo della scuola e della cultura, ora dal solito giornalista orecchiante e approssimativo. E quale finora il risultato dell'immane logomachia? Un niente di fatto, un giro a vuoto, un cc Leerlauf », come dicono i tedeschi, assolutamente sterile. Da ormai 16 anni la cc provvisoria » sistemazione della· scuola italiana del dopoguerra resiste imperturbabile a ogni buon proposito di rinnovamento (o saggezza del detto francese cc Le provisoire dure! »), anzi resiste peggiorando di anno in anno. Eccezioni a tale funesto immobilismo: 1 °) lo smantellamento sistematico del latino, divenuto la testa di turco dei neopedagogisti e di tutti gli apprendisti riformatori; 2°) l'introduzione in tutti i programmi di una nuova materia senza autonomia nè di voto nè di orario, commensale tollerata dell'orario di altre discipline, l'Edt1cazione Civica·; 3°) l'istituzione delle non mai abbastanza deprecate cc classi sperimentali » su alunni-cavie, con le ben note e disastrose conseguenze, spesso irrimediabili, per la carriera scolastica delle vittime. E così, un anno dopo l'altro, u11a Legislatt1ra dopo l'altra, la· scuola italiana va alla deriva come il cc pack » di Nobile, tra la delusione o il disinteresse della grande maggioranza degli italiani e la malcelata soddisfazione dei fautori di quell'altra scuola, che ha puntato tutte le sue cc cl1ances » sull'avvilimento e la decadenza della scuola statale. Che si aspetta per 1Jassare dalla fase delle intenzioni e progetti a c1uella dell'azione? Il mosaico dell'informazione è completo, non manca nep1)ure una tessera; l1a ragione da vendere l'amico Mario Gliozzi, Presidente della Federazione Nazionale Insegnanti Scuole Medje e membro del Consiglio Superiore della P.I., quando definisce inutile perditempo, erba tra·stulla la proposta di legge dei liberali per un'inchiesta parlamentare sulla scuola: cc Non occorrono i11chieste parlamentari: siamo informati su tutto. Siamo informati sull'insufficienza edilizia e sulla politica del governo; sull'analfabetismo e sulla deficiente qualificazione dei lavoratori; sulle attrezzature didattiche e scientifiche e sulla quasi inesistente assistenza scolastica; su gli ordinamenti antiquati e sugli esperimenti didattici in corpore vili; sui ruoli striminziti e sugli stipendi da fame degli inseg11anti; su.Ila sclerosi burocratica e sulla confusione dei poteri; sul lavoro caotico del parlamento e sulle violazioni della legge». (Cfr. Erba trastulla, in << Eco della scuola nuova », ottobre 1960). Gliozzi ha voluto darci solo un piccolo campionario dei tanti mali da cui è afflitta la scuola italiana; l'elenco potrebbe essere ben più lungo ! Da tempo, ce lo dice un altro uo1no di sct1ola, cl1e è forse il più profondo conoscitore della legislazione scolastica italiana, negli archivi ministeriali si accatastano polverosi ... e si insabbiano cc testi di progetti veri e propri, con tanto di bene elaborate relazioni illt1strative, rimasti nel limbo delle cose che mai non fur vive, perchè mancò ad essi quella enor1ne forza d'urto che nell'epoca attuale è indispensabile per ogni riforma, grande o piccola, che voglia superare la fitta trama di tanti 32 Bibliotecaginobianco
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