GIORNALE A PIÙ VOCI Il processo all'Ente Sila L'episodio delle vacche di Crotone che troppo zelanti funzionari dell'Ente Sila avrebbero spostato da una azienda sperimentale all'altra in occasione della visita del Presidente del Consiglio in Calabria porta· .inconfondibili i segni di un costume tutto italiano, della maniera tutta particolare in cui certa nostra burocrazia intende i propri doveri verso la collettività e i rapporti con le <<superiori» autorità gerarchiche. Grottesco e mortificante in sè, appare più grave se messo in relazione con i ben noti precedenti degli anni in cui il fascismo irresponsabilmente ingannava: il paese con analoghi espedienti; perchè costituisce la riprova che ben poco è cambiato nella mentalità di certa burocrazia, la quale continua a comportarsi in regime democratico .esattamente come aveva appreso a comportarsi negli anni del più sfrenato carnevale della dittatura. E tuttavia non ci sentiamo di gettare la croce addosso al funzionario o ai funzionari (se ve ne saranno degli altri) che pagheranno per il grottesco episodio; perchè lo scandalo delle vacche come quello di Fiumicino e i numerosi altri di cui sono state piene le cronache degli ultimi anni chiamano in causa in primo luogo le autorità politiche. Non è la prima volta che anche su queste pagine si è costretti a rilevare i troppi cedimenti del maggiore partito italiano di fronte alle consorterie meridionali che dominano incontrastate la vita pubblica, dettando legge ai pubblici poteri; non è la prima volta che si è costretti a denunciare le disfunzioni e le irregolarità che si verificano aU'Ente Sila e negli altri Enti di riforma a causa delle lotte dei notabili locali che si sono impossessati degli Enti, e li hanno piegati a servire ad interessi particolaristici. E, anche recentemente, noi abbiamo denunciato, in un editoriale di questa rivista, il deterioramento della politica meridionalistica a causa della mediocrità dei troppi notabili locali che sono stati portati a· posti direttivi e di grande responsabilità politica sull'onda del sottogoverno; a causa, soprattutto, delle collusioni fra la D.C. e gli epigoni del peggiore clientelismo e trasformismo meridionale. Nè ci sentiamo di approvare coloro che prendendo· pretesto dal1' episodio vorrebbero concludere con un giudizio tutto negativo sulla riforma agraria, e ne parlano come di un'impresa «fallita». 28 BibliotecaGino Bianco
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