di destinazione regionale, in Africa o America latina; b) per quanto riguarda l'ammontare degli aiuti, la quota indicata dal piano Rosenstein Rodan (104 milioni di dollari), che tiene evidentemente conto del Mezzogiorno (oltretutto l'autore di questo piano conosce assai bene i problemi italiani), e la· quota più alta (270-300 milioni di dollari), che probabilmente non tiene conto dei nostri impegni nel Mezzogiorno, indicata nel pia·no esposto a Londra ·3, durante l'ultima riunione del DAG (Developement Assistance Group), dal sottosegretario di stato per gli affari economici, George Ball. In pari tempo, però, sulla base delle risultanze del viaggio in Calabria e accantonando le velleità manifestate da vari ambienti politici ed economici in occasione del raid presidenziale in America latina, si dia veramente un impulso nuovo alla politica meridionalista, onde veramente si possa dire che tutte le forze e le risorse del paese sono impegnate nel ìvlezzogiomo e non possono essere dirottate verso altre destinazioni. riesaminare a questo punto le sue possibilità e la sua politica, potrebbe avanzare proposte interessanti, potrebbe indicare le linee di un più fo1te e più organico impegno unitario europeo. 3 Si tratta, come è noto, del piano americano fondato sulla cc tassazione » di tutti i paesi occidentali e del Giappone nella misura dell' 1 % del loro prodotto nazionale lordo: gli Stati Uniti, adottando questo metodo, dovrebbero contribuire con cinque miliardi all'anno, la Germania con 600-700 milioni, l'Italia con poco più di 270 milioni di dollari. Si dovrebbe raggjungere co1nplessivamente la cifra di 7 miliardi e mezzo di dollari all'anno, « iscritti » nei bilanci pubblici senza essere collegati all'acquisto di merci e fomjture prodotte nei paesi che concedono i prestiti ( « Il Punto >) del 25 1narzo). 15 Bibliotecaginobianco
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