alla ripubblicazione in volume - Il Mezzogiorno davariti agli anni sessanta, a cura di Francesco.Compagna, edizioni di Comunità - della ccdiscussione sul Mezzogiorno » svoltasi nell'estate del ~60 sul « Mo11do »). J E, infine, non è sfuggito a nessuno che, dopo aver detto ad Harriman , che siamo in1pegnati nella politica' di sviluppo del Mezzogior110, siamo andati a vantare le nostre possibilità di intervento tecnico e finanziario per una politica di sviluppo in Perù, Arge11tina e Uruguaj. i Dobbiamo dunque contrapporre, a questo atteggiamento contraI <littorio e velleitario, un atteggiamento veramente cc scozzese »? Dob- \ biamo dire che l'Italia non ha possibilità di far fronte agli impegni che \ le si chiede di assumere nei confronti dell'esigenza di una politica occit dentale per lo sviluppo del terzo mondo? Dobbiamo associarci al comj portamento di quanti hanno salutato l'arrivo di Harriman a Roma con ironici e a un tempo allarmati commenti sull' An1erica che chiede cc soldi » all'Italia? f La verità è che l'Italia, se non deve assumere nei confronti dei paesi sottosviluppati nessun impegno' di carattere bilaterale, non può · e non deve rifiutarsi di fare quanto le si chiede di fare sul piano mul- ~ilaterale. Per ottenere « t1na saggia distribuzione » fra i vari paesi del terzo mondo, « e a11che per far sparire le esigenze politjche con cui diversi paesi industriali accompagnano la concessione dell'assistenza, è desiderabile che l'aiuto sia multilaterale al massimo »; mentre, allo stato attuale delle cose, l'aiuto in forma multilaterale rapprese11ta appena cc la· decima parte dell'aiuto pt1bblico totale » (Pierre Moussa, I paesi arretrati, Comunità, 1961, pag. 134). Sia pertanto benvenuto il cosiddetto ccpiano Ronsenstein Rodan », attualmente all'esame dell'amministrazione kennediana, « nel quale sono state passate in rivista le possibilità finan- · ziarie dei Pa·esi industriali della Nato ed in· cui l'Italia è stata 'tassata' per una somma indicata di 65 miliardi di lire l' a11no (pari a circa 104 milioni di dollari) per un periodo di 15 anni » ( cc Il Punto » del 18 marzo). La discussione sulla partecipazione italia·na alla politica di aiuti ai paesi sottosviluppati dovrebbe dunque assumere come base: a) per quanto riguarda le modalità degli aiuti, t1n impegno sul piano multilaterale, con doni e prestiti a lungo termine, da concedersi per tramite di organismi internazio11ali 2 e indipendentemente da qualsiasi vincolo 2 Si pensa naturalmente all'OCED, ma non si deve dimenticare che c'è anche il Fondo europeo per lo sviluppo dei Paesi d'Oltremare e che la CEE potrebbe 14 Bibliotecaginobianco
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