che ponesse meglio in luce, di fronte all'o1Jinione mondiale e somala quanto l'Italia sta fa·cendo per il paese che l1a portato così brillantemente all'indipendenza » ( cc Il Punto » dell'll matzo ). Ci si deve opporre, cioè, a tutte le cc vecchie formule di assistenza » che sono state finora preferite dai governi europei, ma cl1e adesso sono state finalmente, e giustamente, denunziate dall'amministrazione kennediana, perchè cc inquinate da· precedenti rapporti di tipo coloniale o dalla preocl cupazione di venire incontro soprattutto alle necessità delle proprie J l industrie esportatrici » ( « Il Punto » del 1 ° aprile). Nei confronti di iniziative che sono viziate di nazionalismo e di affarismo; nei confronti di inizfative che so110fonclate su discriminazioni regionali, o, come suol dirsi, su cc orientamenti preferenziali » ( si veda l'editoriale di cc 24 Ore » del 27 aprile, affermante anch'esso come cc logico » che l'Italia rivolga in primo luogo il suo cc interesse » verso l'America latina), valgono tutte le dichiarazioni che sono state fatte circa le impossibilità dell'Italia di impegnarsi altrove che jn Calabria. Ma purtroppo non è stata questa la linea cui prima, durante, dopo la visita di Harriman si è attenuto il governo italiano; e con questa linea è certamente in contraddizione l'atn1osfera cl1e si è cercato di creare col viaggio dell' on. Groncl1i in America· latina. È stato, infatti giustamente rilevato che, cc se si potesse fare la 'radiografia' dei 228 milioni di dollari che l'Italia dice di aver destinato, nel 1960, allo sviluppo dei paesi arretrati, si vedrebbe che solo qualche diecina dj milioni di dollari (forse 40 o 50) potrebbero essere consider1ti dei veri e propri aiuti alla stregua della definizione che di essi da11no gli americani »; si tratta infatti di investimenti privati (per cfrca 30 milionj di dolJari) e di crediti commerciali a breve termine, che costituiscono j} cc grosso » della nostra assistenza ai paesi sottosviluppati, non di « doni o prestiti a lungo termine in dollari non vjncolati » ( cc Il Punto » del 1 ° aprile). Ed è stato non n1eno giustamente osservato che, IJer quanto concerne il Nlezzogiomo, l'Italia deve fornire le prove di essere effettivamente impegnata in un grande sforzo per una politica di sviluppo delle sue regioni più arretrate, onde le risorse create dal cosiddetto cc miracolo » devono essere considerate in gran parte vincolate, ai fini di questa politica· di sviluppo interno; ma queste prove ad Harriman non sono state fornite, e non potevano esserlo, perchè « le possibilità create dal ' miracolo ' non hanno trovato un pronto impiego nella politica meridionalista, in un rilancio di_ questa politica~ in un ricorso a nuovi mezzi per ampliarne la sfera e accelerarne i tempi » (si veda· la prefazione 13 Bibliotecaginobianco
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