Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

fì11anziario che le si cl1ìede, perchè c'è il Mezzogiorno; e che al Mezzogiorno si dica che ora non si può fare meglio e di più, rispetto a· quanto si è fatto in questi anni, perchè c'è una « ~issione » da compiere in Africa e in America latina, una « missione » alla quale non possiamo sottrarci, sia perchè gli alleati ci chiedono un congruo conI tributo, sia perchè è nell'interesse del paese far valere una sua presenza attiva e operante in certi continenti. Da un lato abbiamo dunque coloro i quali affermano che nel campo degli aiuti al terzo mondo, e all'Africa in particolare, l'Italia deve collaborare senza adagiarsi nei u comodi argomenti » ( così « Il Mattino » del 15 aprile nel riferire di una' conferenza napoletana del1' on. Del Bo) della esistenza già sul suo territorio di gravissimi problemi di cc sviluppo »; dall'altro lato abbiamo coloro che sono stati chiamati gli cc scozzesi >> d'Italia, preoccupati perchè, a loro giudizio, il paese non potrebbe andare incontro alle richieste che gli si fanno, di contribuire allo sviluppo del « terzo mondo », senza dirottare almeno in parte i mezzi che si devono destinare alla soluzione della questione J meridionale. I primi cercano ora di attingere argomenti dal viaggio del Presidente della Repubblica' in America latina, i secondi dal viaggio del Presidente del Consiglio in Calabria. Si potrebbe anche dire cl1e il viaggio dell' on. Fanfani in Calabria avesse proprio lo scopo di correggere certe impressioni che in pari tempo, com'era prevedibile, il raid dell'on. Granchi era intervenuto a confermare. E comunque, ci sembra, le risultante dell' cc inchiesta· » in Calabria ripropongono a brevissima scadenza tutti quei problemi di intervento dei pubblici poteri di cui negli ultimi mesi siamo andati precisando i termini: naturalmente sono problemi che richiedono tutti un ulteriore impegno finanziario, che non può essere quindi dirottato verso l'Argentina o verso la , « quarta sponda » . J • Significa questo che l'Italia non deve avere una sua politica i11 America latina e in Africa? Certamente. L'Italia, con le sue ferrovie, · le sue Università, la sua Calabria, non può e non deve prendere i11i- . ziative sul piano bilaterale nei confronti dei paesi sottosviluppati; non · ~ deve affermare che le interessa questa o quella regione, questo o que] paese dell'America latina visitato dall' on. Granchi, questo o quel paese del mare nostrum; e nemmeno deve dire che « qualcosa potrà essere fatto semmai per la Somalia », lamentando per giunta che cc nell'attuale situazione gli oneri meno appariscenti ricadono quasi interamente sul governo italiano, mentre sarebbe preferibile un'adeguata ripartizione 12 Bibliotecaginobianco •

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