Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

tempi, sono andati assumendo la politica e il sesso nei racconti più popolari. Come dicevamo all'inizio, il saggio è destjnato, almeno nelle intenzioni dell'autore e dell'editore, a un largo pubblico; e questo fa sì che, particolarmente nella seconda parte, spunti e osservazioni non siano approfonditi o che addirittura taluni discorsi siano lasciatj a metà per non annoiare il lettore, che si suppone interessato ad apprendere soltanto una serie di notizie generiche sull'argomento. I risultati di un tale compromesso, attuato con una scrupolosità persino eccessiva dall'autore, non ci sembrano quelli sperati; sicchè lo studio, che pure è attento e documentato, rivela nel complesso i difetti di una formula a mezzo tra l'analisi critica del fenomeno « culturale >> e di costume - rappresentato dai fumetti - e la cronistoria, più o meno r.elebrativa, del successo incontrato da questo tipo di stampa. A quali lettori - c'è da chiedersi - è destinato lo scritto di della Corte? Ai consumatori abituali o occasionali di fumetti, legati a quella lettura in quanto mezzo di evasione dalla realtà quotidiana, lontani dai problemi della coscienza contemporanea? Evidentemente no. A quelli che, interessati a certi aspetti della nostra società, seguono l'evoluzione di fenomeni come quello dei fumetti? Ebbene a noi sembra che, proprio di fronte a questi lettori, il volumetto dell'EPM si riveli poco soddisfacente. Il merito del libro consiste nell'aver fornito, per primo, una storia e un'analisi provvisoria dei cc comics » nel mondo (l'inchiesta di Ajello, infatti, in cui pure è dato trovare un'intelligente disamina dei « characters >> più noti, era diretta a indagare il rapporto tra l'educazione dell'infanzia e i fumetti, sicchè non poteva occuparsi nè della diffusione dei fumetti nè delle cc strips » in quanto lettura abituale per miUoni di adulti). Manca invece al saggio di della Corte l'approfondimento delle componenti sociologiche dei fumetti e soprattutto l'analisi della particolare situazione esistente in Italia. Perchè non esiste nel nostro paese o meglio non è nata una scuola italiana di autori del fumetto? Come si spiega - ed è un fatto positivo o negativo - la resistenza degli adulti all'invasione dei cc comics »? A questi e ad altri quesiti, oltremodo interessanti per lo studio del fenomeno, l'autore non risponde affatto. Si dirà che non era nelle stie intenzioni affrontare problemi del genere. Ma se così è, c'è da dubitare seriamente dell'utilità di studi come quello esaminato e non soltanto per la mancanza di un pubblico di lettori che li segua, quanto perchè - e lo si è detto in molte altre occasioni - sono proprio gli interrogativi del tipo di quelli posti più sopra che giustificano e rendono utili, nell'ambito sociologjco, le ricerche e le discussioni sui problemi della stampa. [N. T.] Storia DEMARCO - L'incredibile rapidità del crollo del Regno delle Due Sicilie ha fatto rivolgere da tempo l'attenzione degli storici allo studio delle condizioni dello stato borbonico negli anni anteriori al 1860, per ricercare le ra126 Bibliotecaginobianco

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