Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

mirabilmente adattarsi, Bartoli scrive, nella parte finale, le p·agine forse più persuasive e vigorose dell'opera, mostrando come l'Inghilterra abbia compiuto il miracolo, unico nella storia, di perdere la potenza militare senza abdicare in nulla alle virtù civili, riuscendo anzi a consolidare e rendere assolutamente stabile il suo regime interno e a porsi addirittura all'avanguardia del progresso sociale del mondo. Ma il volume del Bartoli è troppo più vasto e ricco e vario di quanto qui non ci sia possibile descriverlo, perchè si lasci ridurre a quell'ombra vanitosa che finisce con l'essere, in casi analoghi, la recensione. Meno che mai perciò essa si può atteggiare a un sostituto per la conoscenza quando si tratta di un libro come questo, al quale i lettori correranno spontaneamente. Il recensore può solo Hmitarsi a segnalarlo ai distratti, oltre che, naturalmente, a indicarne, come abbiam fatto, i molteplici pregi al livello della migliore letteratura politica contemporanea. [R. F.] DELLA CORTE - Il volumetto di Carlo della Corte che, nella nuova collana dell'Enciclopedia Popolare Mondadori, è dedicato a I fumetti (Milano, 1961) si chiude con la citazione di alcuni dati essenziali: << In Italia - rirorda l'autore - un'inchiesta ha appurato che vengono pubblicati 34 periodici e circa 120 albi per ragazzi, con una tiratura di 6 milioni di copie settimanali (oltre 310 milioni all'anno) al costo medio di lire 30 la copia, con una spesa settimanale di 180 milioni, pari a quasi 10 miliardi annui ». Sono cifre - ci sembra - abbastanza eloquenti. E giustificherebbero, senza dubbio, studi e discussioni sul fenomeno, anche nel nostro paese. Ma negli ultimi anni, se si eccettuano l'inchiesta di N. Ajello sulla stampa infantile, apparsa nel '59 su questa rivista, e brevi accenni su quotidiani e setti- , manali da parte di qualche critico letterario, non si è andati mai al di là della denuncia, sommaria e non documentata, della diffusione sempre più imponente dei fumetti. A riprova soltanto del disinteresse, tuttora perdurante, del mondo politico e di gran parte di quello culturale per le indagini di questo tipo. Stando così le cose, anche uno scritto essenzialmente divulgativo come quello di della Corte si presta a più di una considerazione. Con tutte le sue manchevolezze, esso è il primo tentativo di analizzare per il lettore italiano la nascita, lo sviluppo, le caratteristiche delle storie e dei personaggi usciti dalla penna di Chester Gould o di Milton Caniff (per fermarci agli autori più noti) dalla fine del secolo scorso ad oggi ed esportati dagli Stati Uniti in tutto il mondo, non esclusi neppure l'Urss e i paesi dell'Europa Orientale. Il libro si divide in due sezioni nettamente distinte. Dopo aver d~limitato l'ambito della ricerca, escludendo i fotoromanzi che, a stretto rigore, sono anch'essi « fumetti », della Corte propone un'analisi forse frettolosa ma nel complesso centrata dei e~ characters » più popolari in Italia, da Topolino a Superman a Dick Tracy; quindi, nella seconda parte del volume, stabilisce una serie di interessanti relazioni tra il cinema, la letteratura, la TV e i fumetti, mettendo altresì in evidenza il peso che, soprattutto negli ultimi 125 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==