Nord e Sud - anno VIII - n. 17 - maggio 1961

consueta manovra per distrarre l'attenzione di un oratore avversario da troppo vivaci critiche al governo; o all'aneddoto del deputato che, non portando copricapo, si mette in testa il cappello piumato di una collega per obbedire in tal modo all'antico regolamento, non scritto, della Camera dei Comuni, che fa obbligo di coprirsi a quanti dei suoi membri votano contro il governo. Ma non è questo il solo e non facile equilibrio raggiunto senza sforzo dal Bartoli: direi anzi che quello principale è costituito dalla spontanea equidistanza, in cui il volume riesce a mantenersi, tra resoconto colorito, appassionato, e attenta percezione dei limiti non solo contingenti ma perenni, non superabili, della vita e della stessa costituzione britannica. Gioverà trascegliere qualche esempio significativo. La larga estensione del benessere medio ha portato con sè da un lato la scomparsa del fasto delle classi aristocratiche, costrette a guadagnarsi la vita o col lavoro o con l'utilizzazione a scopo di museo pubblicitario dei loro castelli e proprietà; e tuttavia nelle masse l'amore del fasto rimane, trasformato ma sostanzialmente identico: « Il fasto collettivo, che fa parte della pubblicità, è lo stesso per tutti, e in definitiva illusorio; ma prende nel suo splendido cerchio la gente che viene dalla tetra periferia e l'abbaglia per qualche ora » nella vasta anticamera di una sala di spettacoli, nei grandi magazzini, nei ristoranti a catena. Lo stesso ammirevole sistema politico, basato sul collegio uninominale oltre che su, una completa confusione del potere legislativo con l'esecutivo, si regge più sul costume che non su basi costituzionalmente perfette: cc il Paese che da secoli è stato il più liberale, ed è ormai il più democratico del mondo, almeno fra gli Stati di una certa consistenza demografica, si accontenta di un suffragio imperfetto, di un sistema di rappresentanza politica assai approssimativo, preferendo le garanzie di stabilità a quelle di un metodo più giusto e preciso ». Le nazionalizzazioni, attuate su vasta scala dai laburisti e in massima parte mantenute dai conservatori, portano con sè, accanto a innegabili vantaggi, inconvenienti talvolta, corne nel caso della Banca d'Inghilterra, paragonabili a quelli che siamo soliti lamentare in Italia: cc Lord Kindersley, per esempio, presiede una delle ditte più note fra i merchant bankers, quella di Lazards, ed è nello stesso tempo consigliere della Banca d'Inghilterra e di un'altra banca, presidente della Rolls Royce, consigliere di alcune società » . Questo amore per la verità accresce efficacia al discorso di Bartoli, che è senza dubbio quello di un amico e di un ammiratore, che però non si lascia mai prendere la mano dall'apologia indiscriminata e conserva sempre vigile il senso della diversità irriducibile tra le condizioni storiche e politiche, tanto più difficili, in cui si sono trovati a vivere i popoli continentali, in primo luogo l'Italia, e l'Impero inglese, onde egli, per fortuna del lettore, non diventa mai succubo di quella fastidiosa mania del paragone diretto che spesso finisce col raggiungere risultati, come suol dirsi, controproducenti. In particolare, sull'impero inglese e sulla sua pacifica dissoluzione-trasformazione attuata, nel secondo dopoguerra, parte per volontà stessa degli inglesi, parte per necessità storica a cui i partiti britannici hanno saputo, nel complesso, 124 ·Bibliotecaginobianco

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