mercantili e delle i11voluzio11icriticl1e che tarpano ogni spontaneità. Orbene, alcuni artisti del « Gruppo '58 », quelli svi11colati da legami familiari o di lavoro con la città, ha11no tutti lasciato l'ambiente nativo, ottenendo considerazione e successo che a Napoli era110 11egate. Biasi vive a Parigi, ed espone in Francia, in A1nerica, in Svizzera. Fergola vive e lavora a Venezia, e tra poco esporrà i11 Italia e all'estero. Del Pezzo vive a N1 ilano, e le sue opere l1anno eco nelle maggiori riviste fra11cesi. Da ciò, quel che appare, è che il Sud no11ma11cadi intelligenze e di tale11ti. Manca di strutture culturali cl1e permettano una affermazione locale, quindi una valorizzazio11e e u11 arricchi1nento della società meridionale, che sempre più si depaupera. Davanti a questi fatti è doveroso 11011ri1na11ere inerti. Due concrete proposte possiamo portare a co11oscenza delle competenti autorità. La prima concerne la Galleria Nazionale d'Arte 1noderna di Roma, cl1e svolge una attività assai meritoria riguardo alla cultura contem1Joranea, 1na le cui manifestazioni sono naturalmente legate alla competenza territoriale. Orbene, è necessario che tale museo non 01Jeri solta11to nella città di Roma, ma, qua11do è possibile, allarghi la sua sfera d'azione a tutta l'Italia meridio11ale, priva di ma11ifestazioni artistiche attuaH, sja nel settore 1nuseografìco, sia nell'ambito del mercato. Le mostre didattiche che la Galleria Nazionaìe d'Arte 1noderna organizza sono trasportabilissime, col 1ninimo costo e nessuna incidenza assicurativa. Trasportabilissi1ni sono i documentari d'arte e manifestazioni attinenti, per esempio, al cartellone pubblicitario o ad altre attività grafiche. Tali forme di cultura potrebbero circolare per tutta l'Italia meridionale, affidate alle singole Sopraintende11ze, che formerebbero una rete di collegamento co11 la Galleria Nazionale d'Arte moderna. Il significato di questa diffusio11e culturale avrebbe una incidenza assai forte nel costume meridionale arretrato o astorico. Nel volgere di qualche anno, l)romuoverebbe iniziative e fermenti cl1e l)otrebbero contribuire a mutare la situazio11e ·depressa della cultura, e diciamo pure delle cc intelligenze » , nel Sud. Una seconda proposta ci corre obbligo di fare. Si tratta della riprol)Osizione di una delle maggiori esperienze degli t1ltimi anni nel settore artistico-sociale: I'Artemobile. Codesta iniziativa è stata ideata da Carlo L. Ragghianti, attuata dall'Istitt1to di Storia dell'Arte dell'Università di Pisa, e finanziata da u11 Comitato di Provincie, di Comuni e di Enti turistici della Toscana (come dà 11otizia il n. 45, 1narzo-aprile 1960, della rivista ,, Sele-Arte » ). Consiste essenzialmente di una esposizione mobile 102 Bibliotecaginobianco
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