una localizzazione industriale più diffusa, connessa con il sorgere di piccole e medie industrie originate dall'iniziativa di piccoli imprenditori, e talora ex-operai. Tutto ciò non è senza conseguenze anche sul sistema viario, e soprattutto sugli insediamenti urbani; l'acquisizione di un nuovo ruolo sociale da parte di alcuni abitanti comporta la ricerca di un segno esterno di « dignità », quale è quello della casa unifamiliare in proprietà. Questo tipo di abitazione naturalmente conduce ad una dispersione urbana e ad un avanzato processo di dissoluzione delle « corti » 2, un tempo unico tipo di abitazione. L'analisi alquanto diffusa della situazione geografica, della struttura demografica ed urbanistica della comunità è compiuta consapevolmente per giungere al nodo centrale della ricerca: lo sviluppo industriale e il processo di riorganizzazione all'interno dell'azienda maggiore. L'indagine (1959) ha colto l'ambiente della produzione nella comunità in un momento caratterizzato da un pronunciato diffondersi di nuove iniziative industriali, dovute a piccoli imprenditori, e dall'avanzato processo di ra'Zionalizzazione nell'industria maggiore. Di qui essa è risalita all'analisi di tutto lo sviluppo industriale, fì11 dai decenni trascorsi, e si è poi incentrata sul fenomeno di riorganizzazione nell'azienda leade-r, studiando soprattutto la fase iniziale e lo sciopero che l'ha accompagnata, l'atteggiamento dei singoli e dei gruppi di fronte al progresso tecnologico, la politica e la partecipazione sindacale; e, all'interno dell'azienda, le strutture paternalistiche e gerarchiche di fronte ai nuovi ruoli, portati dalla' riorganizzazione, e i confusi, incerti sentimenti qella maggioranza di fronte a qt1esta trasformazione di valori. L>indagine si è poi di nuovo allargata a considerare tutta la' comunità: in primo luogo con l'analisi della famiglia, specie nei rapporti genitori-figli; e di seguito descrivendo la vita religiosa della comunità, 2 La « corte », nel Milanese, è un complesso abitativo, caratterizzato generalmente da più unità di abitazione disposte attorno ad un cortile interno, con un unico sbocco sulla pubblica via. Questo tipo di insediamento si ritrova, del resto, sia pure modificato, anche nella città di Milano, specie in alcuni vecchi quartieri (Porta Ticinese) o in certi vecchi caseggiati della periferia. Qui però le abitazioni sono a tre-quattro piani con parecchi inquiHni, i cui appartamenti sono disposti su ballatoi (le « ringhiere »), che circondano dall'esterno i tre lati chiusi del complesso abitativo, il quale ha un solo portone con un solo numero civico. Nel linguaggio d~alettale, a Milano, sussiste ancora l'espressione « la mia corte n, Cl la mia porta ,,, Cl el mè purtùn », per indicare il complesso abitativo nel quale si ha la propria residenza. -97 Bibliot~caginobianco
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