Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

questo il tema della ricerca. Singolare e felice la scelta del terreno, poichè la comunità individuata per l'inda·gine è caratterizzata da alcuni elementi di particùlare rilievo: sede da alcuni decenni di un complesso industriale importa11te, e quindi già da tempo partecipe dello sviluppo industriale, essa conserva tuttavia le vestigia di un passato non eccessivamente remoto, in cui le strutture industriali convivevano con una struttura contadina della cultura dominante nella comunità, ancora prevalentemente agricola. E questo si riflette plasticamente perfino sull'aspetto urbanistico della comunità, divisa in una Fra'zione Nuova e in una Frazione Vecchia, che costituiscono il comune (ma - e ciò ha qualche rilevanza - con due parrocchie diverse). Non a caso una tale commistione di elementi ha coinciso, fino a pochi anni fa, con una' conduzione paternalistica dell'industria dominante - uno stabilimento tessile (Bassetti) -, che si è riflessa sull'amministrazione del comune, cioè della personificazione politico-amministrativa della comunità. Nè le coincidenze sembrano fermarsi qui, se i capi della impresa dominante detengono, ormai da alcuni decenni, anche il potere politico-amministrativo nel comune. E ancora il destino delle due strutture, l'azienda e la comunità, sembra condizionarsi reciprocamente, allorchè la direzione aziendale decide, proprio a causa dell'ormai avanzato progresso tecnologico, l'introduzione di nuovi processi lavorativi. Si è così di fronte ad un processo di razionalizzazione nell'azienda che non può non incidere sulla comunità: a questo punto « critico » si inserisce la ricerca del Pizzorno. L,indagine ha quindi proceduto all'analisi della comunità, descrivendone anzitutto la situazione geografica, il territorio, il paesaggio naturale, la struttura demografica, la struttura urbanistica. A questo proposito è da notare che, non a caso, il decennio 1950-1959 ha segnato un aumento della popolazione di circa 1000 unità (da 6561 a 7550)~ dovuto più ali' eccedenza degli immigrati sugli emigrati che a quella dei nati sui morti. (Nel decennio 1940-1950 l'incremento era stato da 5905 a 6561 e nel periodo 1930-1940 da 5100 a 5905). Anche la comunità studiata risulta dunque investita'. dalle correnti migratorie, per lo più - come è detto nel volume - venete e meridionali. Per quanto concerne la struttura urbanistica, si passa da una prima fase, caratterizzat~ da « cascine » nella Frazione Vecchia e da « corti ,, nella Frazione Nuova (il che comporta già una certa differenziazione), ad una fase intermedia, contraddistinta dall'ingresso degli insediamenti industriali, e poi ad una terza f a·se, tuttora in atto, · che si distingue per 96 Bibliotecaginobianco

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