1~ questione orientale, perché il giorno in cui l'Austria venisse ad occupare la costa orientale dell'Albania, la posizione nostra nell'Adriatico sarebbe resa insostenibile, e questa è per noi l'incognita più paurosa di tutta la questione Balcanica » 33 • Il realismo politico dei giovani de « Il Regno » è davvero notevole, e se incertezze vi furono, esse nacquero dalla situazione stessa, dall' evolversi dei rapporti internazionali, che più d'una volta potevano la·sciar perplessi gli stessi governi, nonché un gruppo di giovani pubblicisti. Certo, però, essi non furono delle cc mosche cocchiere » 34 , nel senso che non si lasciarono cc rimorchiare » dagli avvenimenti, ma tentarono di indirizzare l'opinione pubblica italiana1 verso obbiettivi precisi, sfruttando gli avvenimenti in loro favore. È ovvio che in questo essi apparissero strumento di interessi capitalistici. Ma non è vero che la « nazione » corradiniana era' sinonimo di cc classe »? cc Il Regno u era ben conscio di condurre la lotta in favore dei gruppi industriali italiani, anzi, suo merito è di non averlo ·mai nascosto, ma semmai proclamato apertamente. Il nazionalismo era allora ai suoi primi passi, e il gruppo fiorentino seppe diffonderlo per tutto il corpo della nazione, seppe fornire lo strumento ideologico indispensabile ad una ben determinata operazione politica. Non a caso un movimento demagogico, confusamente rivoluzionario, ma soprattutto violento quale il fascismo, privo di ogni base ideologica, accettò l'egemonia culturale dei nazionalisti, fece proprie le tesi elaborate in questi primi anni del secolo dal gruppo fiorentino. Corradini fu l'uomo che dell'intero gruppo ebbe più precisa coscienza dell'azione compiuta, e seppe compendiarla in una· definizione che coglie nel segno: cc il nazionalismo fu l'ultimo dei 'partiti' politici della borghesia, o delle classi dirigenti, e non seppe essere il primo dell'intero popolo italiano » 35 . 33 A nostro parere, pertanto, semplifica troppo il giudizio sul « triplicismo ,, della rivista D. FRIGESSI, nella sua introduzione a La cultura del '900 attraverso le riviste, cit., I, pp. 66 ss. La realtà era assai più varia, come qui si è cerca~o di dimostrare. 34 D. FrucEss1, op. cit., pp. 58-59: cc Corradini e Papini, Prezzolini e Borgese, avrebbero voluto essere i mentori intellettuali e politici della borghesia italiana di quei primi anni del Novecento ... Benché gli intellettuali del 'Regno' se ne immaginassero le guide e gl'ispiratori, avvenne piuttosto che fossero succubi ed interpreti di quegl' interessi, economici e sociali, eh' essi credevano foss·e loro ' missione' dì risvegliare. Furono così le ' mosche cocchiere ' di quel capitalismo che, quindici anni più tardi, costituirà la grande forza del fascismo ». 35 E. CORRADINI,. Discorsi .politici .(1902:..1923), Firenze, 1923, pp. 12-13. Ciò 91 Bibliotecaginobianco
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