gono nel presente la propria « disponibilità » per le grandi riforme di struttura. L'attesa per le risposte a cui era chiamato il congresso era quindi vivissima; e benchè si potesse facilmente prevedere che la maggioranza autonomista avrebbe dif.eso la sua azione passata per inserire il partito nello schieramento di centro-sinistra e porlo a contatto con i problemi immediati della realtà italiana (su questa azione si concentravano le critiche degli oppositori con maggiore intensità), ci si attendeva una indicazione più precisa non tanto circa l'atteggiamento attuale del partito nei confronti •dei comunisti quanto circa l'atteggiamento nei confronti della Democrazia cristiana: che è come dire sulle prospettive dell'azione politica futura. Su questo punto, ci sembra, il congresso ha fatto conoscere la sua opinione in maniera chiara e convincente; e l'indicazione che se ne ricava è da ritenersi senz'altro positiva se si considera che è stato compiuto un decisivo passo in avanti rispetto al congresso di Napoli dove, come è noto, i socialisti si fermarono a 1nezza strada, tra l' affern1azione dell'autonomia del partito e della sua volontà di partecipare alla responsabilità della direzione politica dello Stato e il rinvio dell'assunzione diretta di questa responsabilità a te1npo indeterminato, al momento in cui il PSI avrebbe potuto porsi come ((a]ternativa » alla DC. I socialisti, a quanto se1nbra, non intendono ripetere l'errore di Napoli e dimostrano di aver capito la lezione delle cose: la loro riluttanza a favorire subito - come si chiedeva dai gruppi della sinistra democratica più consapevoli ai tempi del congresso di Napoli - l'incontro con le altre forze democratiche, laiche e cattoliche, su di un terreno di franca intesa politica, l1a già giovato una volta alle manovre della destra reazionaria, ha già fatto correre trop1)i riscl1i al 11aese perchè i dirigenti del partito non avvertissero ln necessità di correggere certi atteggiamenti passati, massimalistici e astratti. Ha rilevato l' onorevole Oronzo Reale, commentando su cc La Voce Repubblicana » i risultati del congresso di Milano, che ormai, da parte dei socialisti, « dall'alternativa si passa a una prospettiva di collaborazione con altre forze democratiche; cioè si passa concretamente all'accettazione, anche teorica, della politica di centro-sinistra »; e su questo giudizio si può tranquillamente concordare, tanto più che l'on. Nenni per giustificare l' evoluzione dei socialisti, ha voluto ricordare proprio i rischi a cui il paese andò incontro, nell'estate scorsa, per il fatto che non tutti i democratici 7 Bibliotecaginobianco
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