zione proletaria » in lotta contro le potenze plutocratiche e capitalistiche ( « i nemici » naturali della nazione!), sul quale si baserà, del resto, rintera campagna africana del periodico fiorentino 21. Il rifiuto del Risorgimento - o meglio il capovolgimento dei suoi valori di libertà e di nazionalità - è dunque compiutamente attuato, e non resta che trarne le necessarie conseguenze. La nazione corradiniana è un organismo vivo, proiettato nel tempo, in perenne rivoluzione. È un susseguirsi di generazioni, tutte volte alla attuazione di una « missione », nello svolgersi dei secoli : cc Una nazione è soprattutto un consentimento di generazioni che si seguono a generazioni, per una missione da compiere attraverso i secoli» 22 • È qui l'aggancio con la «romanità»; così soltanto può allignare il concetto della ripresa del cammino segnato in Africa e nel mondo dalla Roma im.periale. Ma proprio perché questa missione è troppo alta, proprio perché il suo compiersi è avvolto nelle nebbie del cc fato », sì da divenire essa stessa tutt'uno col destino, occorre chi sappia riconoscerla e additarla alle moltitudini. Si inserisce qui il concetto della minoranza organìzzata, ma anche l'altro assai più drastico concetto del « co11dottiero » : « Coloro che stanno a capo della nazione debbono vivere di vita nazionale. In certi dati momenti la loro coscienza è la coscienza della nazione, la loro volontà è la volontà d~lla nazione » 23 • L'esempio era stato, per un attimo, i1 Crispi dell'impresa africana. La sua caduta non aveva denunciato le manchevolezze dell'uomo, di quel suo « imperialismo » che non sapeva e non poteva riuscire ad altro che a sterile energia 24 ; al contrario, era servita a convalida della teoria corradiniana, contribuendo, al tempo stesso, alla creazione del mito. Non importava del resto il reale svolgersi della storia, per l'elaborazione delle teorie corradiniane. Necessitava l' ese1npio a cui rifarsi: gli impotenti atteggian1enti del Crispi servivano allo scopo. Anche in questo, d'altronde, il Corradini non faceva che seguire le orme del suo vero maestro, Charles Maurras. Perché, anche a proposito del « mal d' Afric,a ,,, non si creda di scorgere qui un « mito », una « passione ». Il richiamo a « quel!' Africa 21 Il GRAMSCI, in Letteratura e vita nazionale, cit., p. I 77, nota a questo proposito che proprio il concetto della « nazione proletaria » fu quello « che servì da ponte ai sindacalisti per passare al nazionalismo prima della guerra di Libia e dopo» . 22 E. CORRADINI, La virtù nazionale, in « Il Regno », II, n. 6, 5 febbraio 1905. 23 E. CORRADINI, Tornando sul nostro programma, in « Il Regno», I, n. 47, 16 ottobre 1904, e ora in La cultura italiana del '900 attraverso le riviste, cit., I, pp. 518. 24 Cfr. B. CROCE, Storia d'Italia dal 1870 al 1915, cit., pp. 176-77. 87 Bibliotecaginobianco
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