poi trasformarsi in più ampi, ma saltuari articoli. Queste prime prese di posizione della rivista su.i problemi dell'economia italiana indicano con quale chiarezza, sin dai primi numeri, il gruppo corradiniano avesse consapevolezza dei termini di classe nei quali la battaglia politica doveva incanalarsi: « La coscienza della virtù nostra si afferma sempre più nelle classi produttrici, che percorrono con sicurezza la loro via» 15 • Si veda, per questo, la nota a proposito dello scandalo delle forniture alla Marina da parte delle acciaierie della Terni, che denota, oltre tutto, chiarezza d'idee ·e d'intenti nell'estensore: n Noi abbiamo letto le mille volte ... che la saldezza del bilancio dello Stato deve cercarsi nelle buone condizioni dell'economia nazionale ... Ora la tutela dell'industria - e per tutela non intendiamo il protezionismo, ma il complesso di provvedimenti rivolti a suscitare nuove energie ed a sostenere quelle già in lotta - si risolve evidentemente in un aumento reale di ricchezza e quindi in un maggior benessere generale e perciò in un progressivo miglioramento del bilancio ». Se tutto questo è vero, non importa conoscere se le medesime forniture si sarebbero pott1te ottenere a prezzi più vantaggiosi da acciaierie straniere: « Sta in fatto che le corazze si sarebbero potute acquistare a miglior mercato all'estero, non già perché esse costino più alla Terni che agli stabilimenti inglesi e francesi, ma perché quelle acciaierie sono così validamente protette dallo Stato, I il quale paga volentieri più di ciò che noi paghiamo, cl1e possono, per tentare la concorrenza, scendere al prezzo di produzione ed anche sotto codesto prezzo» 16 • Dove si chiarisce, anche, la distinzione più sopra citata fra cc protezionismo » e « tutela » dell'industria, secondo linee di intervento statale ben precisate. Di qui, per converso, l'opposizione ad ogni protezionismo in agricoltura, e ad ogni « protezionismo sociale » : cc È indubitato che l'attività economica nazionale aumenta, ma è anche indubitato che la ricchezza nostra è troppo poca cosa in confronto di quella delle nazioni più progredite: perciò la ma·ggior prudenza è necessaria nei riguardi di tutti i rami della produzione del paese; ogni ferita all'industria o all'agricoltura è un arresto nella via del progresso, e ogni arresto è un vantaggio dato alla produzione estera e un ritardo nella elevazione delle condizioni economiche, intellettuali, igieniche, d'ogni specie, del proletariato. L' argomento (?) -della nostra ·produzione nazionale è simile all'organismo 15 Dilettanti, « chauvinistes » e sciocchi, in a Il Regno ,,, I, n. 4, 20 dicem..; bre 1903. 16 L'industria nazionale, in « Il Regno », I, n. 3, 13 dicembre 1903. 83 Bibliotecaginobianco
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