Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

è netta, ma non schiacciante; le aliquote di persone fornite di titolo di scuola media (superiore o inferiore) e di scuofa elementare sono anch'esse considerevoli. Nella classe dei conduttori, coltivatori e lavoratori in proprio i titoli di studio post-elementari sono assai scarsi, e così· anche tra i lavoratori dipendenti e i coadiuvanti; mentre i licenziati delle scuole elementari, gli alfabeti privi di titoli di studio e gli analfabeti assorbono quasi tutto il campo. La situazione più negativa appare nel complesso quella dei conduttori, coltivatori e lavoratori in proprio. I titoli di studio post-elementari tornano, infine, a predominare tra' dirigenti e impiegati. Confrontata con quella italiana e con quella genovese, la situazione napoletana appare lievemente peggiore di quella genovese e lievemente migliore di quella italiana, nel complesso. Ma, analizzando la situazione categoria per categoria, è possibile constatare che il grado di istruzione della popolazione napoletana in condizione professionale denuncia• - tra i conduttori, coltivatori e lavora~ori in proprio, tra i lavoratori dipendenti e i coadiuvanti - fenomeni .di analfabetismo o di carenza di titoli di studio assai più massicci, in via relativa, non solo rispetto alle medie genovesi, ma anche rispetto alle medie italiane. Dal che si deduce ancora una volta che la grande defaillance del sistemlt scolastico napoletano si produce, essenzialmente, come nei gradi medi delle carriere scolastiche, così pure ai gradi inferiori della scala sociale. Ci resta ora da fare un breve accenno alla popolazione attiva' che risultà al censimento del 1951 in condizione non professionale, ossia in attesa di prima occupazione (cfr. tab. 33). Purtroppo, c'è da precisare subito che tutto quanto si è detto finora a· proposito del grado di istruzione delle classi più anziane della popolazione napoletana si deve puntualmente ripetere anche per le classi più giovani. L'entità dei fenomeni· negativi si è certamente ridotta, ed anche di parecchio; ma nello stesso tempo di poco o di niente addirittura si è ridotto il distacco delle medie napoletane non diciamo da quelle genovesi (dalle quali l'analfa- · betismo è ormai, tra l'altro, quasi del tutto scomparso)., ma dalle stesse medie nazionali. Ed è ciò che rende più pessimisti ·circa il ritmo del progresso civile nelle nostre province. 68 BibliotecaGino Bianco

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