politica, grazie alle operazioni-squillo che la destra non ufficiale, la destra meridionale della DC, dorotei spesso non esclusi, va già macchinando: come operazioni di salvataggio, appunto, nei confronti di un personale politico che invece deve essere messo da parte perchè irrimediabilmente infetto. Circolano non poche voci di operazioni-squillo in corso e sembra che qua e là molte situazioni amministrative minori si vadano risolvendo proprio con trasferimenti di elementi eletti in liste monarchiche (e magari perfino del MSI) nei gruppi della DC; si parla perfino - e sarebbe per la destra della DC una copertura che poi autorizzerebbe ogrii audacia trasformistica - di un eventuale ingresso nella socialdemocrazia degli esponenti di u.na presunta corrente di sinistra del PDI. È appena necessario dire che una operazione come quest'ultima, anche se fasse sollecitata dalla creazione di qualche nuova possibilità di carattere parlamentare, recherebbe un grave discredito alla socialdemocrazia; onde sarebbe auspicabile una presa di posizione pubblica da parte del PSDI, per impedire che continuino a circolare voci che denunciano l'esistenza di pressioni, se non addirittura di sondaggi; tanto più clie tali voci potrebbero essere fatte circolare proprio allo scopo di coprire i tentativi di operazioni-squillo che la destra meridionale della DC va promuovendo anche al fine di reclutare rinforzi per certe battaglie di partito. È necessario che i democristiani, da Moro_ a Donat Cattin, da Fanfani a Colombo, dai fiorentini che fanno capo a « Politica » ai milanesi che hanno condotto in porto la prima apertura a sinistra, si pongano seriamente il problema di questo tumore che la destra meridionale della Democrazia Cristiana rappresenta all'interno del partito di maggioranza. Non vale dire clie è una questione che riguarda soltanto la Democrazia Cristiana; è una questione che deve risolvere la Democrazia Cristiana, ma che r-iguarda tutti i democratici. Non si fa una politica meridionalista quando il potere locale è nelle mani di Lauro o di Maiorana; ma non la si fa. neanche quando è nelle mani di De Martino e di Foderaro. 5 Bibliotecaginobianco
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