Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

che risultò allora in condizione professionale ripetette, come del resto era naturale, le caratteristiche che, dal punto di vista dell'istruzione, contraddistinsero la popolazione napoletana in tutto il suo complesso (cfr. tab. 30). È tuttavia facile notare che si ha, in genere, tra le forze di lavoro una più alta percentuale di persone fornite di titolo di studio (il 63,71% contro il 57,02%); e che questa più alta percentuale si ripartisce in ma·ggior misura ai due estremi della scala, fra i laureati, cioè, e fra i licenziati della scuola elementare: i primi sono 1'1,49% sul complesso della popolazione e il 3,19% sui residenti in condizione professionale; i secondi, rispettivamente il 44,39% ed il 47,35%. Unico rilievo contraddittorio a tali notazioni è il fatto che gli analfabeti siano tr~ i residenti in condizione professionale (20,21 o/o) un po' più che sul complesso della popolazione (19,96%); sicchè l'elevarsi d~lla percentuale dei forniti di titoli di studio tra i residenti in condizione professionale appare essersi compiuto a spese, esclusivamente, della percentuale degli alfabeti privi di titolo di studio. Il fenome110, che non è I di facile interpretazione, può essere dovuto alla· permanenza in servizio di forti aliquote di lavoratori delle classi più anziane e meno istruite. In provincia di Genova, tuttavia, ed anche nella media italiana, - mentre viene condiviso il fenomeno napoletano di una maggiore percentuale di titoli di studio tra la popolazione in condizione prof essionale, - la percentuale degli analfabeti è, invece, così come ci si può aspettare, maggiore sul complesso della popolazione che tra le forze di lavoro, occupate o non. Guardiamo ora, piuttosto, al grado di istruzione nella sua relazione con la posizione occupata nella professione. Da questo punto di vista, la situazione napoletana è caratterizzata (cfr. tab. 31 a, b, c,) soprattutto dal fatto che le concentrazioni più forti di titoli di studio si hanno, come è naturale, -- per i titoli universitari, quelli di scuola media inferiore e superiore - tra i dirigenti e gli impiegati; mentre ancora per i titoli di scuola medià inferiore, per quelli di scuole elementari e, inoltre, per gli analfabeti privi di titolo o per gli analfabeti si hanno tra i lavoratori dipendenti e, in misura minore, tra i conduttori e lavoratori in proprio e tra i coadiuvanti. Infine, per quanto riguarda i laureati, è necessario sottolineare anche la forte concentrazione tra i conduttori non coltivatori, gli imprenditori e i liberi professionisti. Analizzata poi all'ìntemo di ciascuna categoria (cfr. tab. 32) la situazione è la seguente. Tra i conduttori non coltiva- - tori, gli imprenditori e i liberi professionisti la prevalenza dei laureati 67 Biblio.tecaginobianco

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