rienza italiana dall'Unità in poi, so-Hermandosi particolarmente sul fatto che la classe politica post-universitaria era fermamente convinta dell'inopportunità di far luogo a mezzi amministrativi differenziati per pro- ·muovere lo sviluppo delle aree meno progredite. All'origine di ciò era 'il convincimento che il ritardo sociale di quelle regioni era dovuto alla mancanza di adeguate istituzioni civili: l'introduzione delle quali avrebbe decisamente modificato la situazione. Non è qui possibile riferire l'intera analisi di Giannini, ·al fine di mostrare quali concrete occasioni ·suggerirono di integrare quei mezzi con altri straordinari, che spesso s'inserivano in maniera non normale nè legale nel vigente sistema. In questa e·voluzione va situata la Cassa del Mezzogiorno, la cui istituzione è giustificata soltanto dagli assurdi e dagli scompensi dell'attuale sistema: « in una struttura amministrativa più moderna un organismo quale la Cassa ·potrebbe essere superfluo, inutile ». Ammessa la sua buona organizzazione tecnica, essa è in grado di funzionare solo quando -le si fornisca un piano da eseguire. Comé si vede, Giannini è assai più scettico di Pescatore sulla preferenza da accordare ai mezzi amministrativi straordinari: e tale propensione consegue rigorosamente dalla sua indagine, ·nelle apparenze analitica, ma in realtà preoccupata dell'assetto generale de1la struttura amministrativa di uno Stato moderno. STEFANO RoooT À Ricciardetto e la questione meridionale Ho cercato, nel numero di gennaio, di documentare le ragioni per cui taluni giudizi di Ricciardetto sulla letteratura meridionalista, sulle -migrazioni delle forze di lavoro, sull'aspetto demografico della questione meridionale mi erano sembrati non del tutto ,e ben centrati »; anche perchè fornivano munizioni a tutti coloro che negli ultimi mesi si sono in vario modo sforzati di dimostrare che l'industrializzazione del Mezzogiorno è un'impresa troppo difficile e troppo costosa, poco conveniente e da rinviarsi a tempi migliori. Devo ora dedurre, da una nuova « memoria dell'epoca » ( « Epoca >), 26 marzo), che Ricciardetto non è rimasto persuaso della mia documentazione e ancora meno delle mie argomentazioni; rimane persuaso, però, di essere stato da me ingiuriato. Evidentemente quest'ultimo può essere un trucco polemico e poco importa accertarlo. Per il resto, anche a costo del rischio di commetterlo ora un peccato di ingjuria verso Ricciardetto, devo rilevare che mi spiace, ma non è colpa mia se le riserve di ragionevolezza cui Ricciardetto può fare appello non sono tali da poter prendere il sopravvento nei confronti del suo temperamento troppo irritabile. D'altra parte la capacità di persuasione cui posso fare appello non può venire a capo di una presunzione accecante. Arrivati a questo punto, dunque, è perfettamente inutile continuare a discutere di Guido Dorso e del suo arianesimo, di aspetto· demografico della questione me59 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==