oltre la tutela degli interessi di categorie. V'è da chiedersi, allora, il perchè di questo mutato atteggiamento. Non è s·u questa rivista che si debba render conto delle ragioni che hanno provocato una attenzione sempre maggiore ai problemi della scuola, e a quelli dell'Università in particolare. Può, invece, essere utile ricordare che la lunga e meritoria polemica condotta dai gruppi della sinistra democratica - che deve essere considerata alrorigine della sensibilità di un largo settore d'opinione pubblica - non seppe però tradursi in adeguate proposte programmatiche, in iniziative legislative: non a caso, uno dei pochi convegni de cc Il Mondo » a non concludersi con la presentazione di un progetto di legge fu quello dedicato alla scuola'. ·La mancanza di immediate serie reazioni al piano decennale era, dunque, prevedibile: e non soltanto per fare della colorita aneddotica ricordiamo che, proprio la mattina successiva alla pubblicazione di quel piano, r «Avanti! » uscì con un articolo di fond0 in cui, ignorandosi l'accaduto, si esprimevano dubbi sulla volontà e la capacità dei democristiani di arrivare a qualche provvedimento scolastico di carattere comprensivo. Fu necessario un lungo periodo per elaborare una seria piattaforma critica e contrapporre una diversa prospettiva di riforma. Aprendosi una nuova fase nella politica scolastica, in quel torno di tempo che seguì la presenta 1zione del piano Fanfani si ebbe chiara la sensazione che alct1ni tradizionali strumenti offerti dai partiti rischiavano di dimostrarsi inadeguati: si tenga presente che, nella critica al piano, il posto di ma-ggior rilievo e consapevolezza spetta ali' attentissima opera dall' ADESSPI. L'ampia possibilità d'iniziativa, che si apriva alle associazioni extrapartitiche, non significava soltanto che ai partiti sarebbe stata sempre più difficile una politica scolastica del tutto strumentale, ma anche la insufficienza delle imposta:zioni volte a delineare quella politica nei termini di schieramenti prefissati. Il problema· della scuola diveniva così uno di quei fatti capaci di misurare la forza ideale e politica di un partito: non essendo più concepibile una sua soluzione esclusivamente in termini economico-finanziari, esso si inseriva in quella più vasta prospettiva· che attiene alla struttura stessa dello Stato. Non deve meravigliare, quindi, lo scarso entusiasmo che accompagna i provvedimenti di natura meramente finanziaria ed il posto sem- ,__ pre più largo fatto alle questioni di principio: nelle discussioni sullo \ stato giuridico degli insegnanti medi il proble1na dell'autonomia e della libertà d'insegnamento trova sviluppo ed echi assai maggiori che non lo sviluppo delle carriere. La nuova dignità delle critiche e delle proposte accresce la forza politica delle associazioni scolastiche: non può mancare di significato la rapidità con cui, dopo la manifestazione ricor-- data all'inizio, è stato approvato lo stralcio di 45 miliardi a favore dell'Università. Per dare un sintomatico esempio della disinvoltura d'atteggiamento dei massimi organi deP:o Stato e del coordinamento dell'opera loro, val 57 Bibliotecaginobianco
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