della bilancia, è possibile porre l'atteggiamento governativo in alcuni momenti della vicenda sindacale dei metalmeccanici, il fanfaniano discorso di Rapallo e qualche altro fatto di rilievo minore: ma non è pensabile alcuna compensazione. Questa altalena di bene e di male è proprio quello che ha' maggiormente contribuito a corrompere il costume politico italiano, a rendere scettici su coerenti iniziative a lunga scadenza, ad allargare il margine d'arbitrio nelle attività pubbliche. Chi abbia una qualche familiarità con gli strt1menti giuridici sa bene quale incertezza nel diritto sia derivata da una sjmile prassi politica: ed è questa una condizione che può mettere uno Stato assai al disotto di quelli ove è frequente la trasformazione del diritto in mezzo di illibertà e di sopraffazione. Si dirà che i fatti ricordati, in astratto ta11to gravi da legittimare la più intransigente delle posizjoni, non giustificano il rischio di una crisi di ·cui rimane imprevedibile l'esito : non v'è partito che voglia assumere il ruolo incomodo dell'apprendista· stregone. Questo realistico modo di considerare le cose non è certo privo di una sua validità: ma al cronista interessa rilevare che, ove ad esso non si accompagni una seria riflessione programmatica ed un tentativo di articolare in termini nuovi i rapporti tra le forze democratiche, potrebbe allontanarsi troppo la possibilità di un superamento delle angustie presenti. Di rinuncia in rinuncia - giustificate sempre, perchè maiora premunt - i partiti democratici potrebbero avviarsi a congiuntt1re assai più pericolose di una crisi d'incerta soluzione. L'opposizione democratica, in definitiva, sembra accettare come una fatalità l'essere tornati ad una congiuntura in cui l'unica possibile è una politica di schieramento: in essa1 il dibattito delle idee è destinato a cedere alle necessità dell'oggi od a rimanere sul piano delle enunciazioni astratto. Quanto di permanente e quanto di transitorio vi sia in tutto ciò non è agevole determinare: è certo, però, che il ripet~rsi nel tempo di questi fenomeni, con frequenza orinai non più casua1e, ben può significare di una lotta politica sempre rneno fiduciosa nella forza delle idee.- . Che tutti i precedenti rilievi non abbiano un mero interesse astratto, sta a dimostrarlo quel che è di recente accaduto nell'Università. È noto che alla fine di gennaio - per comune iniziativa delle associazioni dei professori, degli assistenti e degli studenti - ha avuto luogo, in tutte le sedi universitarie, una giornata di manifestazioni intese a segnalare all'opinione pubblica la condizione davvero disperata in cui versa il nostro ma·ssimo istituto culturale. Per ìa prima volta, tutti coloro che operano nell'Università si sono trovati uniti, in una affermazione che nulla aveva di sindacalistico o di corporativo: e va detto che la novità riguarda piuttosto professori ed _ assistenti, in pa'ssato assai restii ad accettare impegni che andassero 56 Bibliotecaginobianco
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