Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

, scorge r amarezza di u11a esistenza miseranda, le angustie del costume e della struttura sociale che contrappone alla propria. Vede gli splendori di Versailles ma non l'aranceto piantato nei suoi giardini, a coprire il fetore di servizi igienici primitivi. ANTONIO VITIELLO Cronache delle istituzioni Le vicende seguite alla lunga crisi politica della primavera scorsa 110nson prive d'insegnamenti per chi voglia riflettere sulle vicende della nostra vita pubblica e sul funzionamento delle istituzioni. Basta pensare alle critièhe giornate di giugno e di luglio, in cui parve emergessero i lineamenti di un nuovo diritto pubblico; o ai ripetuti tentativi di volgere la crisi da politica in costituzionale, fino a che la decisa reazione popolare - lungi dal costituire quel fatto eversivo o mortificante l'autorità dello Stato che molti affermarono -- costrinse partiti e Parlamento a riprender nozione della sostanza che fa civile e democratica la vita politica di un paese. Che poi il corso dei fatti politici sia rientrato in un alveo più tranquillo e tradizionale, e sia ripresa l'usata serie dei rinvii da scadenza a scadenza, non può esser de] tutto tranquillizzante per nessuno: a ciò, i1tlatti, si accompagna un progressivo deterioramento del tono civile della vita pubblica, al quale mostrano di non sapersi sottrarre neppure i corpi dello Stato tradizionalmente più cauti, ad un rinnovato scadimento della politica di opposizione. Accenneremo più avanti ad alcuni tra i dati significativi del presente disagio istituzionale: ma può fin d'ora rilevarsi che lo snervante braccio di ferro sulla costituzione delle giunte, se pure contribuisce ad evitare scontri frontali perniciosi alla stessa politica· di centro sinistra, rischia di costringere quella politica esclusivamente alla soluzione di alcuni probleI!li di schieramento. È significativo che l'opposizione condotta dai partiti della sinistra' democratica sia stata frustrata, nei tempi recenti, da un costante timore del peggio. Eppure dovrebbe essere evidente che una qualsiasi politica di opposizione costruttiva, co·nvergenza o appoggio critico è del tutto priva di senso e di vigore quando comporti _la preventiva esclusione della possibilità di una· cri.si: anche se ciò avvenga per timore di nuove avventure tambroniane o d'incerte iniziative della Presidenza della Repubblica. Si potrebbe domandare quali siano state le occasioni ta·li da giustificare la minaccia di una crisi: ma sarebbe una domanda ingenua. Le ripetute violazioni dei diritti civili, le iniziative a danno della scuola di Stato,. gli scandali nel settore delle opere pubbliche, la recrudescenza censoria in quello dello spettacolo - per non citare che i fatti più clamorosi - non hanno suscitato, nei partiti che sostengono il governo, reazioni che superassero la nobile protesta morale per divenire posizioni politiche con le quali fare j conti. t vero che, sull'altro piatto 55 Bibiiotecaginobianco . .

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