Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

vece, hanno mantenuto l'atteggiamento agnostico che già, in precedenza aveva indotto a formulare critiche nei loro confronti. Diverso invece il comportamento del Corpo delle Miniere, il ·cui dirigente distrettuale, l'ing. Dante Bardi ha presieduto il 2 marzo scorso una riunione indetta dalla sezione di Napoli dell'Associazione Nazionale Ingegneri ed Architetti, avente appunto per oggetto lo stato del sottosuolo napoletano. Il dibattito all' ANIAI è valso a1 riproporre all' attenzione di categorie particolarmente qualificate questo importantissimo problema; ed è quindi per l'Associazione un notevole titolo di merito aver voluto intervenire direttamente nella questione che, per quanto più volte affrontata dalla stampa, non mostra ancora di aver fatto presa, come sarebbe auspicabile, sull'attenzione di autorità ed enti cittadini che gure, per dovere d'ufficio o competenza in materia, rr1olto opportunamente avrebbero potuto esprimere dei giudizi. In merito alla riunio,ne tra gli ingegneri e gli architetti napoletani va subito notato che essa ha rappresentato qualcosa di più di un dibattito tra esperti, essendosi conclusa con l'assunzione di un impegno preciso a perseguire, con un tributo di studi e di organica catalogazione dei dati, la risoluzione del problema della scarsa sicurezza del sottosuolo. Sostanzialmente i membri dell'ANIAI a conclusione del loro incontro sono giunti a questi risultati: 1) è necessaria la compilazione di una carta del sottosuolo di Napoli, giaccl1è la presenza di cavità sotterranee è una delle cause della i11sicurezza degli stabili; 2) la compilazione della ca1ta dovrebbe essere affidata a tecnici qualificati, riuniti in un comitato ristretto; 3) l'ANIAI si offre sin da ora di costituire una sorta di segreteria per la raccolta di tutti i dati relativi al sottosuolo di Napoli, dati che possono provenire dagli archivi del Corpo delle Miniere, del Comune, della· Società dell'Acquedotto e dalle osservazioni dei privati; 4) l'onere di curare la stesura della carta dovrebbe andare al Comune che dovrebbe però poter contare sul finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno. Lo stesso ing. Bardi, in un suo intervento, ha precisato alcuni c1;- teri da tener presenti per rendere fruth1osa l'indagine nel sottosuolo; egli, rilevato che esistono vuoti risalenti all'epoca greco-romana, all'epoca vice-reale ed al periodo del primo risanamento, dei quali non si hanno notizie precise, giacchè solo dal 1860, anno della costituzione del C.orpo delle Miniere si è creato un archivio delle escavazioni, ha osservato come sia necessario, in via preliminare raccogliere ogni elemento utile all'approntamento di una carta u approssimativa » del sottosuolo, ed ha citato, tra tali elementi, le piantine delle caverne adoperate come ricoveri nel tempo di guerra (che dovrebbero essere conservate al Co-mune), i dati in possesso del Corpo delle Miniere:, di società e di privati. Riguardo a questi ultimi, non c'è dubbio che si tratti in maggioranza di ingegneri che, per ragioni del ·loro lavoro, hanno avuto modo di imbattersi in cavità sconosciute. Sovente i più hanno preferito nòn rendere di pubblica ragione queste loro scoperte, anche ad evitare possibili rallentamenti nelle costruzioni da loro intraprese, o riSl Bibliotecaginobianqo

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