glianza dei cittadini di fronte alla legge, con la proposta, di cui l'avv. Trabucchi si è reso promotore, di elevare a lire venticinquemila il deposito necessario per ricorrere al Consiglio di Stato, che, come si sa, esplica, e con una certa effettività, l'alto compito di proteggere « il più misero cittadino (...) di fronte all'atto illegittimo di chi sia investito anche del più alto dei poteri » ; proposta, la cui manifesta iniquità non può dirsi temperata dall'attenuazione, sin troppo trasparentemente pervasa' di vieto demagogismo, della misura· del deposito per le cause in tema di licenze di commercio e dalla esenzione del medesimo, del pari demagogicamente consentita per le cause di pubblico impiego? Come se ad analogo trattamento di pieno o dimidiato .favore non avessero diritto i proprietari colpiti da provvedimenti d'espropriazione per pubblica utilità o da ordinanze, emanate dalle autorità locali in tema di polizia edilizia. Meno penosa è forse la posizione del Guardasigilli, il quale, nell'illustrare rennesimo progetto di riforma del codice di procedura civile (Foro italiano, 1960, IV, 84) così scriveva non più tardi del gennaio 1960: u Seguendo l'avviso della Commissione unanime si ritiene poi di proporre la totale abolizione dei depositi per il caso di soccombenza, che non soltanto non sono più in grado, per la tenuità dell'ammontare, di costituire una remora alla litigiosità, ma costitui~çono fonte di numerose questioni, che vengono a soffocare la fondamentale esigenza di giustizia sostanziale». Meno penosa, si diceva, la posizione del Guardasigilli perchè l'aumento della misura dei depositi per multa eventuale, quale condizione di procedibilità del ricorso per cassazion,e, ritornerebbe (posto che lo siano mai stati i depositi) a costituire una remora alla litigiosità, ma rimane pur sempre fermo che l'imposizione di tale condizione soffoca la fondamentale esigenza di giustizia sostanziale. Nella predica della domenica, tenuta il 19 marzo 1961 ai lettori del Corriere della Sera sui provvedimenti finanziari in esame, Luigi Einat1di ha parlato, come di un problema urgente, « del reclutamento degli uomini, i quali consigliano i ministri a commettere siffatti reati» . Davvero malefico e, ad un tempo, irresistibile deve essere il potere di questi non meglio ident~cati consiglieri, che inducono i 1ninistri a formulare proposte in guisa sì contrastante con dichiarazioni di principio, formulate in atti ufficiali. 3. - Nella sostanza, non pochi dei progettati inasprimenti sono addirittura immorali. Immorali sono senza alcun dubbio vuoi la imposta sui rinvii delle cause civili, vuoi l'aumento dei depositi per multa. Ma come? Se il rinvio della trattazione della causa è giustificato, oltrechè dal consenso delle parti, dalla esigenza, più o meno attendibile, in cui il magistrato, per ragioni d'ufficio versa, di non provvedere sulle richieste dei difensori, è davvero disonesto che lo Stato ardisca percepire compenso per _l'inattività dei suoi organi, ed è davvero singolare 43 Bibliotecaginobianco
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