nuova sede universitaria 11ell'Italia meridionale si devono fissare con grande cl1iarezza i termini di una questione pregiudiziale. Se, come a·bbiamo detto, la creazione di u11anuova università in Calabria si giustifica solo in via eccezion.ale, è evidente. che non si deve creare un'altra università qualsiasi, come le altre; si deve piuttosto cercare di dar vita a una speciale forma di università, la quale, pur assolvendo nell'ambito della· regione alla funzione cui si è fatto cenno, di forza d'urbanizzazione, sia veramente al servizio della politica di sviluppo in Italia e non soltanto in Italia. Ed è avendo ben presente questa esigenza, la necessità, cioè, di servire la politica di svilt1ppo, che si può e si deve trovare risposta al primo fondamentale quesito che deriva dalla richiesta di istituire nel Mezzogiorno u11a nuova sede universitaria: quali facoltà? Quando si formula il quesito relativo alle facoltà, anche sulla base di quanto prima a·bbiamo osservato, vien fatto subito di pensare alla necessità di tecnici agrari, essendo assai raro in Calabria il caso di aziende cl1e si avvalgono di consulenti tecnici. La formazione quindi di un certo contingente di dottori in agraria potrebbe costituire, si pensa, unc1buona occasione per accelerare e rendere definitiva, .con un'azione di rottura, o almeno di pressio11e, nei confronti delle maggiori aziende, la liquidazione dei modi di essere del vecchio mondo agrario, che è già entrato in una fase di transizione, essendosi attenuata, a seguito della riforma, la dissociazione fra proprietà e impresa, male gravissimo dell'agricoltura meridionale. Un'azione culturale diretta a creare nuovi quadri per l'agricoltura, e nello stesso tempo a diffondere la coscienza dei problemi di un'agricoltura moderng, potrebbe favorire l'organizzazione degli agricoltori, indirettamente promuovere la costituzione di consorzi per la tanto invocata tutela eco11omica dei prodotti, per la eliminazione di intermediari, per l'unione degli sforzi di aziende 'a ciclo completo'. Ma, a tutto questo, altre e diverse considera:zioni possono opporsi. Le aziende non sono molte, me11tre i laureati potrebbero essere moltissimi. Altri dicono pochissimi, dal momento che a11che la facoltà di agraria di Portici (Napoli) sembra dia segni di scarsa vitalità, rista·gnando il numero degli iscritti. È pur certo che dopo l'eccezionale possibilità di occupazione offertasi ai tecnici agrari con la costituzione degli Enti di riforma, questa professione non sembra offrire altri sbocchi che l'assistenzc1 tecnica al servizio di enti pubblici o aziende private. Di assistenza tecnica, specialmente dopo il felice esperimento di Borgo a Moz32 Bibliotecaginobianco
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