Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

vita sindacale, ma non significa che i sindacati non influiscano profond.amente sulla vita dei lavoratori. I sindacati dei lavoratori sono forze potenti, in Italia, come nelle altre nazioni moderne: il loro ruolo è un ruolo di prim'ordine, non solo sul terreno strettamente sindacale - della difesa degli interessi materiali dei lavoratori rappresentati - ma anche sul terreno p-olitico - come incidenza nella soluzione dei problemi di interesse generale. Ad onta di tutte le denegazioni di principio, c'è una continua interdipendenza, un continuo frammischiarsi dei due aspetti dell'attività dei sindacati, nella realtà della vita sociale italiana: non diciamo se ciò sia un bene o un male; è un fatto. Ora, sempre in linea di fatto, a tutti è noto che la CGIL, la quale è tuttora, tra le organizzazio11i sindacali, la confederazione maggioritari~ (di maggioranza però più relativa che assoluta), è un'organizzazione i cui dirigenti sono comunisti e socialisti, come sono comunisti e soci~- listi i suoi iscritti. La CISL, i11teoria, è un' orga11izzazione libera e apartitica; di fatto, essa milita all'ala sinistra: della Democrazia Cristiana, nella sua base operante, e questa coincide, grosso modo, con le ACLI, · le associazioni dei lavoratori cristiani che svolgono attività parasinda·- cale, lasciando alla CISL l'attività sinda·cale propriamente detta. La UIL è una org.anizzaione socialdemocratica e repubblicana, con acute aspirazioni a trasformarsi in sindacato socialista, una volta che i socialisti lasciassero la CGIL. La CISNAL è un sindacato di estrema destrcr, neofascista, assai povero di forze effettive, e abitualmente escluso dalle contratta:zioni collegiali. La legge sindacale non si è fatta in Italia - e non si farà ancora per un pezzo - ma il fenomeno della istituzionalizzazione dei sindacati si va allargando ogni giorno di più, in diverse forme, non sempre chiare, non sempre positive. Una' di queste è la partecipazione dei sindacati al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, prevista, nella legge istitutiva del CNEL, sotto forma di rappresentanza per settori di attività produttiva: tanti rappresentanti dei lavoratori per l'industria, tanti per l'agricoltura, tanti per il commercioJ e così. via. In totale, 23 rappresentanti dei lavoratori, i quali, così nel 1957 - prima formazione del CNEL - come nel 1960 - al suo rinnovo triennale -, sono stati distribuiti dal Governo, che aveva facoltà di vagliare le designazioni delle organizzazioni sindacali, nel 1nodo seguente : 9 membri alla CGIL, 9 alla CISL, 3 alla UIL, 1 alla CISNAL, 1 agli Autonomi (Bancari). Il Governo, valendosi del principio della rappresentanza per set19 Bibliotecaginobianco

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