sulla base delle difficoltà che potrebbero sorgere nel dialogo con la Democrazia cristiana e con altri partiti della sinistra democratica. Non ci si deve nascondere, infatti, che, in questo caso, la maggioranza autonomista dovrebbe caricarsi di buona parte della eredità di durezze ideologiche, di inibizioni, di sentimenti e di risentimenti che è caratteristica della sinistra del PSI; dovrebbe, per venire incontro alle esigenze della minoranza, far mostra di ap.prezzare il fondamento di certe vocazioni abitudinarie che quest'ulti1na reca con sè dai tempi in ·cui il partito vegetava nell'immobilismo dell'alleanza frontista e resisteva alla prospettiva di prendere il proprio posto nel movimento - per "Usarel'espressione di Nenni - di rinnovamento della vita democratica ·del paese: dovrebbe, insomma, continuare ad indulgere a quel massimalismo ostile soprattutto alla socialdemocrazia di cui si è fatto abuso ·al congresso di Milano un po' da tutti, e assumersi il peso permanente di un certo dottrinaris1no astratto, inadeguato a capire i termini reali i~ cui si pongono, nella società moderna, i problemi dello sviluppo degli istituti di libertà, 110npiù soprastruttura borghese n1a conquista e garanzia di progresso del movimento operaio (Diremo, fra parentesi, che al passivo del congresso è da ascrivere la timidezza con cui sono state ·affrontate fond_amentali questioni ideologiche malgrado lo sforzo di alcuni di apparire « moderni »; timidezza forse dovuta alla preoccupazione di distinguere a tutti i costi quello che è stato chiamato il carattere « terzo » del socialismo italiano, di giustificare l1na linea di sviluppo nella politica del PSI, il quale ha invece più errori da correggere che meriti da rivendicare almeno per ciò che co11cerne un passato non tanto lontano, e di rendere meno evidente l'anomalia di un socialismo nostrano estraniatosi troppo a lungo dalle fondamentali esperienze del socialismo democratico europeo). Ma, in tal caso, se la polemica interna potrà risultare attenuata. non si potrà evitare un appesantimento della situazione. generale e un indebolimento dell'azione socialista verso l'esterno, proprio quan-do il PSI dovrebbe marciare con maggiore speditezza e recuperare gran parte del tempo perduto. Percl1è non avrebbe senso parlare ,di co1lo- ·cazione autonoma del socialismo in una linea generale di sviluppo delia ·società italiana se non venissero compiuti, e subito, quei passi che ·possono consentire il superamento della crisi attuale e in concreto, la soluzione di centro-sinistra al problema del governo e della direzione politica del paese. Del resto, il pericolo di una involuzione del partito socialista (nel i5 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==