·a~sinistra,,, del passaggio dalla politica di apertura a sinistra,· interrotta a Venezia e non più sufficiente, alla nuova impostazione socialista. Così formulato, il pensiero dell' on. ·Lombardi (anzi la « posizione Lombardi », di cui parlano non solo gli avversari, ma gli stessi amici ·del leader autonomista) non si discosterebbe di molto· da quello del1' on. Nenni e della segreteria del partito, salvo che per una più· accentuata preoccupazione, a cui il deputato siciliano si mostra sensibile, di offrire una ·interpretazione della politica seguita negli ultimi due anni dal partito che non sia pregiudizialmente respinta dalla minoranza. Sul piano della tattica, questo atteggiamento si spiega come rispondente alle necessità della convivenza fra le varie correnti e alla preoccupazione di far avanzare un partito che trascina con sè una pesante eredità di risentimenti, senza che esso perda i consensi e la fiducia di tutta una parte della base sensibile alle pressioni del Partito comunista e senza che si verifìcl1ino lacerazioni profonde con la si~ nistra; cercando, in definitiva, di mantenere ir1tatte le forze socialiste per non indebolire il nuovo corso scelto dalla maggioranza. E dal punto di vista della legittimità della richiesta sui contenuti progra1nmatiéi nuovi ed avanzati che dovrebbero garantire e qualificare il rapporto politico con la Democrazia cristiana, si può senz'altro esser. d'accordo con l'on. Lombardi, quando si considerino i rischi di un'alleanza con la DC, partito troppo composito su cui convergono troppi interessi della destra economica. Del resto la sinistra democratica laica - e, possiamo aggiungere, la stessa sinistra cattolica - non ha mai ritenuto che l'apertura dovesse ridursi ad una mera operazione di schieramento, bensì l'ha sempre concepita come una svolta politica da caratterizzare con nuovi programmi e con la necessaria rottura con le forze conservatrici del paese, laiche o cattoliche che fossero. Vi sono, per la sinistra democratica non meno che per i socialisti, delle condizioni irrinunciabili, delle richieste da far valere senza cedimenti e senza ulteriori concessioni perchè l'inçontro con i cattolici su di una piattaforma di franca intesa democratica abbia significato e si' traduca in effettivo progresso per il paese. Sul piano della opportunità tattica all'interno del partito, e sul piano della serietà e della ragionevolezza delle richieste per la « svolta a sinistra », nulla, dunque, da obiettare. Mà se la posizione dell' on. Lombardi e le sue cautele vengono interpretate alla luce di quella operazione di cui alla vigilia del congresso si diceva che fosse nei.suoi disegni, operazione la quale, a quel che ne ha scritto a: L'Espresso », un setti13 Bibliotecaginobianco
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