Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

gente sconosciuta entrava nel mio ufficio, mi abbracciava e mi baciava sulle due guance, come vecchi amici, mi dava del tu. Era una scena quasi pulcinellesca ». Segue la descrizione di uri vecchio gentiluomo, mellifluo e complimentoso, che con doti interpretative veramente notevoli partecipa alla « rappresentazione». Si potrebbe continuare a lungo nelle citazioni, ma il panorama non muterebbe. Non incontreremmo cioè nella galleria alvariana di ritratti napoletani figure di uomini o donne moralmente positive, o soltanto simpatiche. Si direbbe che lo scrittore abbia avuto sottocchio a Napoli solo profittatori, adulatori; solo gente senza carattere, incapace di vera generosità, di vera sincerità. E c'è da chiedersi come mai non abbia• parlato al cuore, alla fantasia, alla intelligenza di Alvaro, la Napoli che lavora e patisce in silenzio, la Napoli tanto civile (talvolta intravista e trasfigurata da Marotta) che è sin troppo riguardosa - . -~ specie coi forestieri - nei rapporti umani; che si difende facendosi scudo di una saggezza antica che la mette al di fuori del tempo ed al di sopra del suo precario destino. Forse a tale domanda si può rispondere dicendo che questa Napoli non chiede di solito colloqui ai direttori dei giornali, ma se ne sta in disparte, dignitosa e schiva. Alvaro certamente l'avrebbe scoperta e con gioia, ma non ne ebbe il tempo perchè restò a Napoli solo quattro mesi. Ad un comune mortale sarebbero forse bastati. Ma Alvaro si trovava in una posizione di svantaggio, proprio perchè era il direttore del più importante quotidiano della· città. Certe scoperte si fanno quasi inavvertitamente, attraverso incontri casuali, nè cercati, nè imposti: i soli che possano interamente rivelare al forestiero l'animo di una popolazione. Ma il direttore di un giornale, specie nei primi tempi dell'incarico, questi incontri non se li sceglie, li subisce. E si trova per lo più a·lle prese con gente che chiede o che si esibisce: nell'uno e nel1' altro caso, cioè, interessata ad offrire una propria versione della realtà, e propensa, se necessario, ad essere insincera. Il direttore di un grande giornale, in una città sovrapopolata e misera'., è un sovrano la cui protezione, la cui amicizia, possono essere preziose e talvolta provvidenziali. Ma i personaggi che disinvoltamente sanno chiedere amicizia, protezione, aiuto, non sono quasi mai quelli che uno scrittore di squisita sensibilità morale e sociale, quale fu Alvaro, può descrivere con indulgenza. La Presunzione, r Adulazione, la Finzione, bussarono alla porta dell'Ufficio di Alvaro e lui, sebbene avessero assunto il travestimento della spontaneità meridionale, le riconobbe a prima v"ista. Certamente atten120 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==