Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

'·•· CRONACHE E. ·MEMOR1E ' Corrado Alvaro a Napoli di Federico Frascani ' Numerosi scrittori, negli anni del dopoguerra, dopo essersi incontrati con Napoli, affidarono a1la pagina le loro impressioni. Ma solo pochi di essi dimostrarono di essersi avvicinati alla città con sincera intenzione di comprenderla, riuscendo a non fermarsi alle apparenze, a non farsi prendere la mano dal luogo comune. Della esigua schiera fa parte Corrado Alvaro, l'Alvaro di Quasi. una vita e di Ultimo diario, il libro postumo che fu stampato nel 1959. Pietro Pancrazi scriveva nel 1931: « Ha giustamente osservato Alvaro che i critici rivelano al suo rigua'fdo un qualche imbarazzo; e che facilmente si contraddicono nel1' accusare le origini e nel definire i limiti dell'arte sua. Lo scrittore ha r3;gione, ma anche i critici non hanno torto. · · « Alvaro non è sempre così deciso per la sua strada, così netto nei suoi caratteri, che non ne possa nascere equivoco. Nel simbolismo dei ~uoi racconti, in quel loro senso fiabesco, o ma·gico, gioca a volte troppa compiacenza come di uno ormai che sa l'arte di intinger~ sempre che voglia, le cose vere del mistero. Peggio, in certi passi del romanzo si affaccia un certo gusto a dire alto, a dissertare, a moraleggiare, e quei benedetti 'miti', quei sensi arcani della storia, quell'eloquente ammo .. nire ... che sono tutte cose estranee alla natura dello scrittore ». L'imbarazzo dei critici nei confronti di Alvaro non è forse oggi del tutto scomparso, ma non può riguardare Quasi una vita ed Ultimo diario·. Questo Alvaro che scruta in se stesso con intransigenza talvolta spietata; che prende nota persino dei propri timori, dei propri rimorsi; e si guarda intorno con la stessa acuta fermezza, per cogliere quanto di significativo filtra, attraverso l'esperienza quotidiana, di quasi .mezzo 110 Bibliotecaginobianco

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