Nord e Sud - anno VIII - n. 16 - aprile 1961

derebbero », nella grande azienda, d'altra parte, non si assiste che ad . - una limitata presa di coscienza dei valori connessi alla solidarietà sindacale, specie fra i giovani, come lamenta un sindacalista (cfr. pag. 7273). Varrebbe la pena di chiedersi, a questo punto, se il paternalismo affiorante dai primi due orientamenti e una certa passività emergente dal terzo non corrispondano effettivamente ad un dato di fondo della nostra realtà nazionale, quale si è venuta disegnando in questi ultimi anni, almeno fino al 1960. E questo interrogativo potrebbe trovare ulteriore accentuazione dal fatto che è possibile riscontrare, 11egli atteggiamenti degli intervistati, il prevalere di una tendenza a conquistare, nell'ambito del loro tempo libero, delle compensazioni sul piano dell'io privato, piuttosto che a trovare un equilibrio in una consapevole, anche se soltanto intuita, solidarietà su un piano universalistico. Se è vero che i gruppi di amici o la ricerca spontanea di attività creative, al di fuori delle sollecitazioni dell'industria dei loisirs, rappresentano u11momento positivo e conducono alla definizione del tempo libero molto più come strumento di integra~ione della personalità che mera interruzione di una norma o di una routine, è altrettanto vero che tutto questo appare come una ricerca e una conquista uti singulus in uno spazio ristretto, dal quale si tende ad escludere tutti gli altri. Non per questo diremo che ciò non abbia i suoi aspetti positivi; ma è innegabile che non può apparire sufficiente un rifugio nell'io privato ai fini di una integrazione sociale e culturale: quanto dice a questo proposito Georges Friedmann nel suo « Dove va il lavoro umano? », è significativo. Appare di nuovo, a questo punto, come il divorzio fra il mondo privato e le responsabilità sociali sia profondo e accettato tout court, nel nostro ambiente: e il divorzio è forse accentuato, ii1 questi anni, dalla sensazio·ne, diffusa fra i più, di avere scarso peso nelle decisioni collettive, talora già predeterminate: un ripiegamento in se stessi originato dal non sentire le proprie capacità di riflessione, in nessuna occasione, richieste o socialrr1ente utilizzate. È u~ fatto comune che le personalità più vivide e ricche, emergenti dalle interviste, appartengono ad individui che trovano un equilibrio fra le attività di lavoro e quelle di tempo libero: e questi sono, per Io più,· impegnati in responsabilità sindacali, alle quali dedicano parte del loro tempo libero. Ci sembra· una indicazione abbastanza significativa di quanto valga,. anche nell'ambito dell'io privato, la presa di coscienza di valori che superino il ristretto terreno di una esperienza individuale. VINCENZO ToMEO 109 Bibliotecaginobianco

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