E naturahnente la logica della razionalizzazione ha indotto altri effetti sulla stessa posizione dei lavoràtori nell'azienda. Sempre meno vi è possibilità per processi di acculturazione spontanei, all'interno di quest'ultima, cioè di acquisizione di tecniche, da parte di nuovi operai, nella pratica del lavoro; mentre vi è necessità di tecnici già preparati al momento di entrare in fabbrica: « ogni tipo di mobilità interna tende a sparire per lasciare il posto ad una mobilità detern1inata socialmente, cioè attraverso le istituzioni scolastiche o di formazione professionale in genere» (pag. 125). Ciò significa che non vi è più posto per l'apprendista che, quasi artigianalmente, cc ruba il 1nestiere )> all'anziano, con la sua attenzione e la sua perspicacia personale; ciò significa che un altro d"egli elementi, nel quadro paternalistico dell'azienda vecchio stile, si stacca e scompare. Così come sembra scomparire tutto un gruppo di antichi capi, legati ad una linea generale diversa e sostituiti da giovani che non hanno cc nessun rapporto extra-lavorativo con i dipendenti, che danno loro del 'lei', che non ne conoscono nessuno in modo particolare » e che sembrano realizzare il massin10 di " naturalità, giustizia ed indifferenza ». Ma come si inseriscono questi nuovi quadri nell'impresa? Quali sono gli atteggiamenti delle maestranze? Che cosa vedono nel vecchio e nel nuovo capo? Una serie di interrogativi ancor più penetranti si affaccia alla mente del lettore, allorcl1è l'indagine esce dall'ambito aziendale per affrontare, con un'analisi anche più sensibile, l'esame della cornunità tutta intera. Anche in questa prospettiva più ampia si possono riconoscere alcuni elementi predominanti, la cui connotazione fondamentale è data appunto dal .fatto di apparire la manifestazione di un trapasso più che il segno di un nuovo equilibrio. È veramente acquisito un nuovo senso del lavoro da parte dei lavoratori nell'azienda? Che cosa pensano del progresso tecnico? Che cosa pensano della partecipazione sindacale, se proprio l'introduzione di nuovi processi lavorativi ha provocato una crisi nei rapporti fra i lavoratori e i loro leaders istituzionali? Il lettore a questo punto non può far a meno di notare che le risposte a questi interrogativi contenute nel volume mostrano una limitata consapevolezza, da parte dei lavoratori, di fronte al progresso tecnico ed un diffuso assenteismo verso l'azione sindacale, specie nelle classi più giovani. Quest'ultimo fe:µomeno, chiaramente indicato nel volume, è abbastanza comune nel nostro paese in questi ultimi anni, ma ci sembra acquistare qui il significato preciso di una manchevolezza sia delle élites sindacali sia dei lavoratori organizzati, che si riflette in una specie di crisi di 101 Bibliotecaginobianco
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