un, ambiente fra i più tecnicamente evoluti del nostro Paese; ma è necessario ricordare che, ancora ottanta anni fa, questo ambiente era prevalentemente contadino e considerava il lavoro in fabbrica come sussidiario, tanto più che stabilimenti tessili occupavano in gran parte maestranze femminili. La: comunità ottocentesca riteneva che fosse un diritto degli operai occupati il permesso collettivo per i lavori nei campi (in certe settimane dell'annata agricola), a tal punto da scendere in sciopero nel 1889 per un rifiuto, da parte della direzione dell'industria maggiore, a: concedere tali permessi: è un segno ben preciso dell'atteggiamento « fra due mon,di ». Quel segno che sembra plasticamente ritrovarsi ancor oggi nel contrasto e nella convivenza tra il « vecchio » delle « corti » e il « nuovo » delle « villette » e degli insediamenti industriali. L'indagine testimonia in tal modo, a tutti i livelli, questo fenomeno di transizione, accentuato dal fatto che, dopo la seconda gtlerra mondiale, gli stimoli alle trasformazioni sociali si sono maggiormente infittiti. Anche l'iniziativa della direzione dell'industria leader, per l'introduzione di nuovi processi lavorativi, si inserisce nella linea non reversibile di accelerata trasformazione, su cui si è incamminata la nostra società. Transizione quindi, che non significa ancora -- ci sembra - l'acquisizione di un nuovo e diverso livello, sufficientemente omogeneo, di integrazione culturale e sociale da parte della popolazione, ma soltanto il definitivo, per quanto meno rapido del previsto, abbandono delle forme di vita· di un tempo. Delle forme, insistian10, più che della sostanza, poichè, a ben guardare, raccurata e approfondita analisi del Pizzomo rivela dei residui significativi e costanti. Così, per esempio, la costruzione di una casa in ·proprietà è un segno certamente di scelta individuale, di volontario, preordinato distacco dalla vita comunitaria delle « corti »; un segno, a cui si aggiunge una significazione più sottile di consumo vistoso. Ma potrebbe tuttavia coincidere con un residuo delle più antiche convizioni della civiltà contadina per cui è uomo libero solo chi è « padrone sul suo ». Ciò concorderebbe, del resto, con quanto vien detto nel volume circa l'uso effettivo, che gli abitatori della villetta riservano al complesso della loro abitazione: in molti casi <e il seminterrato risulta'. il vero centro di vita e di lavoro della famiglia, in contrapposto alle stanze del primo e del secondo piano che vengono utilizzate solamente nelle, peraltro ·poco diffuse, visite fra parenti e conoscenti » (pag. 54 - Cap. III). Altro elemento che sembra concordare con questa linea generale: r acquisto di un automezzo, salvo ca:sidi evidente utilità connessa con l'attività professionale del compratore, -è conside99 Bibliot~caginobianco
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