(e taluni ambienti socialisti fra questi) erano consapevoli della necessità di non lasciare sguarnito il campo del centro-sinistra. L'autocritica, quando serve a correggere gli errori, è sempre un fatto positivo; al congresso di Milano ci si è resi finalmente conto che non si poteva rimanere a lungo irretiti nell'astrattezza di una formula, quella dell'alternativa, che prometteva molto per un futuro ipotetico e lontano, e si disinteressava di un presente incalzante con i suoi mille problemi e i suoi mille pericoli, e che a questa formula bisognava dare un contenuto nuovo e un nuovo significato. Ora, dopo quanto si è detto e deciso a Milano, nessuno, ci sembra, può dubitare che ci sia stata una evoluzione dell'atteggiamento dei socialisti circa il dovere che è proprio di ogni gruppo o partito politico di assumersi subito la responsabilità del presente. Il PSI, o meglio - se si preferisce - la sua maggioranza autonomista, ha resistito alla tentazione, tradizionale per i socialisti, di suggerire soltanto mete finalistiche, schemi di azione futura, malgrado non abbia saputo rinunciare, nella definizione della svolta politica operata, al termine « alternativa >>, consacrato dall'uso e dall'abuso che se n'era fatto nei ,due congressi precedenti, e sul quale - a quanto parerisulterebbe più facile ristabilire almeno a parole una certa unanimità fra le varie correnti del partito. Ma, tant'è, si tratta di un termine che cambia di significato e di contenuto da un congresso all'altro, da una corrente all'altra. Al di là del terrnine, pertanto, e delle so,ddisfazioni forma li che un politico accorto come l'on. Nenni ha ritenuto di dover concedere ai suoi oppositori e alla nuova classe dei chierici che si disloca un po' dovunque nel PSI, rimane il fatto che a Milano la linea del segretario del partito, senza perdere molti consensi, si è potuta attestare responsabilm,ente su di una piattaforma di realismo politico, depurata di quanto di astratto, di velleitario e di massimalistico essa ereditava dal congresso di Napoli. E in politica, si sa, quel che conta è di sapere che cosa un partito intende fare e in che direzione cammina rispetto ai problemi che via via vengono posti dalla realtà del paese. All'attenzione del congresso, infatti, era stato posto un problema di definizione del posto dei socialisti rispetto al processo in atto nel paese e che spinge irresistibilmente le forze democratiche verso uno schieramento di centro-sinistra, considerato a ragione come l'unico strumento capace di avviare, nell'attuale congiuntura politica e nel futuro, un progresso effettivo della società politica e civile a tutti i livelli. Perciò bisognava che il congresso, più che porre le condizioni per una politica 8 Bibliotecaginobianco
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