Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

Tutti gli studi economici concordano nel rilevare che in generale le condizioni sociali del Gargano sono fra le più misere dell'intera Puglia. Salvatore Saggese ha indicato le cause di questa inferiorità nella scarsa fertilità del terreno; nella deficienza delle comunicazioni fra i vari Comuni, e fra i singoli Comuni e le campagne circostanti, per cui risultano scarsamente sviluppati il commercio e le relazioni fra le varie comunità; nell'eccessivo frazionamento delle aziende agricole in apprezzamenti distanti l'uno dall'altro, con conseguente. impossibilità di concentrare gli sforzi; nello scarso interesse dei singoli verso la modernizzazione delle varie tecniche produttive, specialmente in agricoltura; nello scarso contributo degli organi amministrativi locali (e in particolare nel cattivo uso dei contributi statali, in gran parte sciupati in inutili cantieri di lavoro); nella deficiente educazione sociale. Questa situazione ha deferminato e continua a determinare: 1) il basso tenore di vita di gran parte della popolazione; 2) la disoccupazione, che se da una parte spinge lo studente fallito o il diplomato a cercare affannosamente una raccomandazione per qualche povera occupazione statale, dall'altra obbliga l'operaio lontano dalla famiglia, il più delle volte fuori d'Italia, nelle campagne di Francia o nelle tristi miniere del Belgio o della Germania Occidentale; 3) l'eccessivo dispendio di energie, con scarsa utilità; dispendio che a sua volta, date anche le pocl1e possibilità di assistenza sanitaria, origina spesso malattie o porta ad un pr coce invecchiamento. La provincia di Foggia ha una superficie agraria e forestale di 685.181 ettari. La popolazione residente alla fine del 1957 è stata calcolata in 686.671 abitanti. In questi ultimi anni è aumentata la· tendenza all'emigrazione verso altre zone d'Italia e verso l'estero. Soltanto nel 1957 gli emigrati sono stati 19.297, di cui il 12% verso altri paesi di Europa. Le diverse colture sono così ripartite: cereali 352.429 ettari; ortaggi 10.606 ettari; pascoli 146.981 ettari; viti 37.733· olivi 38.405; boschi 45.477; incolti produttivi 15.246 ettari. Qui, come si vede, predomina la coltura agricola estensiva. Ed è questa infatti ]a terra del grano. I tre quarti del quantitativo regionale si ottengono nel Foggiano con la media unitaria maggiore, pari a 15,6 quintali per ettaro, contro la media regionale di 13,2 quintali per ettaro (1950-1953). Prevale per il 40% la varietà del grano duro Cappelli. Nella stessa provincia si accentrano le più vaste estensioni di grano duro dell'Italia, assicurando alla Puglia il primato nazionale di questa popolazione. Più di due terzi del Tavoliere foggiano, oltre 200.000 ettari, sono a grano e se ne ottengono circa tre milioni di quintali: l'altro terzo è tuttora a pascolo e parte. in corso di trasformazione. In fatto di economia del grano, il prof. Scardaccione ha puntualizzato la situazione del momento in un articolo pubblicato l'anno scorso da « Civilità degli Scambi ». Egli scriveva che la « ricl1iesta di grani duri sul mercato nazionale e il prezzo protetto hanno fatti sì che sulle terre da grano in genere si verificasse un particolare fenomeno di intensificazione dell'agricoltura dal punto di vista capitalistico. Sono state introdo,tte macchine, forse in eccesso;. sono stati impegnati concimi e 91 Bibiiotecaginobianco

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