Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

Il congresso dei socialisti de La Redazione Quale che sia il grado di ottimismo cui si vuole ispirare il giudizio sulle giunte di centro-sinistra formate a Milano, a Genova ed altrove, non si potrà mai negare che esse offrono all'imminente Congresso del Partito Socialista Italiano uno sfondo politico molto diverso da quello dei precedenti congressi. È un dato di fatto di importanza tutt'altro che trascurabile, infatti, che quella barriera psicologica, che fino ad ieri sembrava impedire ogni concreto dialogo politico tra le forze laiche e cattoliche del centro-sinistra e il PSI, sia caduta. Certo, non sempre le condizioni in cui ciò è avvenuto sono state esemplari; e sovente, anche considerato che si dovevano superare resistenze d'inerzia proprie di grossi aggregati partitici e vischiosità di situazioni locali, si è avuta l'impressione che un maggiore dinamismo sarebbe stato preferibile da parte di entrambi i maggiori protagonisti dell'operazione, democristiani e socialisti. Non sarebbe, ad esempio, convenuto alla cl1iarezza di una politica che i socialisti a Firenze non avessero fatto la giunta provinciale coi comunisti; e non avrebbe dato questa scelta un notevole avvio ad una soluzione conforme anche della giunta provinciale di Milano, allinea11do così, in due grandissime città italiane, una struttura omogenea delle amministrazioni locali? Tuttavia, mettendo da parte le recriminazioni per le prudenze e le lentezze delle varie parti interessate, quella barriera cui si accennava· è caduta, e il contraccolpo se ne è I risentito anche sul clima politico generale: e questo, come dicevamo, è un dato di cui i socialisti a congresso, a Milano, non possono non tenere conto. A Venezia nel 1957 le vicende del Ventesimo Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, col suo corollario del rapporto segreto 6 Bibiiotecaginobianco

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