che risultano in condizioni professionali traduce, nel grezzo ed espressivo linguaggio delle cifre una forte deficienza di strutture che si possano definire urbane no11 solo dal punto di vista della rilevanza materiale, ma a11che e soprattutto dal punto di vista della caratterizzazio11e socio-economica. E tutti gli altri aspetti della ripartizione professionale registrata per la popola•zione napoletana al censimento de] 1951 ( cfr. tab. 18) confermano del resto che, se la situazione 11apoletana è migliore di quella media italiana essa è però sempre inferiore, di poco o di molto, a quel più verace termine di confronto che è espresso da· una società, come quella genovese, avente una caratterizzazione urbana assai più rilevata. Soltanto nel campo delle costruzioni, del con1mercio e della pubblica amministrazione le percentuali degli addetti sul totale della popolazione napoletana· in condizione professio11ale superano le analoghe percentuali ge11ovesi; in tutti gli altri settori accade invece il co11trario. Particolare rilievo hanno le differenze di percentuale degli addetti alle industrie manifatturiere (347 a G nova 26,3 a Napoli) e ai traspo1ti e alle comunicazioni (14,0 a Genova e 9,2 a Napoli). Per cui è chiaro che non solo la popolazione in condizione professionale rappresenta a· Napoli una pa1te della popolazione residente assai meno consistente cl1e a Genova· ma, ancora, che essa è distribuita a Napoli secondo una schema socio-economico meno moderno e meno efficiente. Non solo, quindi, un maggior numero di persone a carico per ogni la oratore; ma anche un'attività di lavoro meno fruttuosa. Si deve infatti aggiungere che la struttura stessa delle attività economiche - astraendo dall'agricoltura la quale rappresenta nel caso della' provincia di Napoli un fenomeno di particolare rilievo anche dal punto di vista tecnico-produttivo - risponde insufficientemente ai requisiti di una società n1oderna. La provincia di Napoli aveva, nel 1951, il 2,8% delle unità locali attive in ItaUa nei vari settori dell'industria; e il 2,8% anche degli a·ddetti all'industria jn tutto il paese. La provincia di Genova aveva invece, soltanto 1'1,7% delle unità locali ma il 3,0% degli addetti all'industria in tutto il paese. Ciò significa che il numero medio degli addetti per ogni unità locale era di 10,60 per la: provincia di Genova e di 6,15 per la provincia di Napoli· e dà già una chiara idea delle dimensioni delle unità prodt1ttive i11 ciascuna delle due province. Inoltre le unità dotate di forza motrice erano 5.059 (ossia il 42,03 per cento di quelle esistenti) in provincia di Genova ed erano invece 4.170 (ossia soltanto il 21,30 per cento di quelle esistenti) in provincia di Napoli. A loro· volta i HP a: disposizione per 77 Bibliotecaginobianco
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