(cfr. tab. 13-14). A titolo puramente indicativo diamo pertanto qui il succo delle osservazioni che se ne possono trarre e che sono intere ssanti perchè confermano una tendenza generale ben nota: che ad emigrare, cioè, siano di preferenza i più giovani rispetto ai vecchi e i maschi rispetto alle femmine. Ma l'ampiezza di tale tendenza preferen - ziale è, nel caso del movimento provinciale napoletano del 1957, piu ttosto ridotta. Comunque, mentre la media provinciale dei maschi è di 93,7 per ogni 100 femmine, sugli iscrittj nelle anagrafi provinciali dell'anno in questione· essa fu del 95,08· sui cancellati fu del 98,27. Se ne dovrebbe dedurre che, nel complesso e sia pure di poco, il mov imento migratorio della provincia tende ad impoverirne la popolazion e maschile, nonostante la lieve prevalenza degli iscritti sui cancellati. P er l'età, dividendo i migranti in tre grandi gruppi (al di sotto dei 15 anni, tra i 15 e i 45 e al disopra dei 45) la· proporzione del primo grupp o appare grosso modo corrispondente a quella che esso ha nella ripa rtizione provinciale della popolazione· mentre un grosso spostament o appare a favore del secondo gruppo rispetto al terzo. Anche qui si dovrebbe, dunque dedurre che jl movimento migratorio viene risen - tito particolarmente dalla popolazione della provincia che si trova n el gruppo centrale delle età. La tendenza notata è, infatti, più accentuata tra i cancellati che tra gli iscritti. Una conferma indiretta la si ricev e, peraltro, analizzando la composizione del movimento migratorio s econdo lo stato civile, per la netta prevalenza dei celibi e delle nubi li sia tra gli iscritti che tra i cancellati: ulteriore l)rova che la migra - zione attiva maggiormente gli elementi che l1anno meno legami e vin - coli con il luogo originario di residenza· e, inoltre, questa stessa circo - stanza, connessa col fatto che i minori dei 15 anni hanno nel movimento migratorio lo stesso peso cl1e sul totale della popolazione pro - vinciale, vale d'altra parte a provare in quale misura la migrazion e (soprattutto quella interna) avvenga piuttost~ per nuclei familiari ch e per singoli individui. Dal punto di vista delìa distribuzione, l'insediamento umano in provincia di Napoli è caratterizzato soprattutto dalla assenza di insediamenti di montagna. Una faccia di colline litoranee abbraccia le isole e il territorio costiero, interrotta soltanto a Torre Annunziata d a un tratto pianeggiante che si allarga poi verso l'interno, girando dietro il massiccio vesuviano; e congiunge la pa1te meridionale della pianura campana con quella settentrionale della piana del Sarno. Al limit e 73 Bibliotecaginobianco
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