Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

zione napoletana hanno le classi giovani abbiamo ,comunque, individuato una fondamentale caratteristica strutturale di essa. Classi giovani particolarmente folte significano, infatti, non solo alta natalità e nuclei familiari più numerosi, ma anche maggior carico grava1nte sulla popolazione attiva e leve più numerose da avviare ogni anno alla scuola e al lavoro: una serie di gravi problemi economici, sociali, civili in genere. Un'altra fondamentale caratteristica della struttura demografica napoletana l'abbiamo individuata· nell'alto indice di composizione familiare. In relazione a tale indice vale la pena di soffermarsi ancora un po' sull'argomento. L'analisi dei dati censimenta 1li del 1951 consente ancora di precisare che la forma di convivenza familiare prevalente in provincia di Napoli ancor più che nella media italiana' è quella della famiglia composta dai coniugi e dai loro figli, mentre sorprendentemente 1ninore della corrispondente media italiana è quella napoletana relativa alle famiglie composte, oltre che dai coniugi e dai figli, anche da ascendenti o altri parenti (tab. 6). Qui la· sorpresa deriva dal fatto che l'impressione comune è che, a Napoli come in altre province meridionali, la « gran,de famiglia », la forma di convivenza familiare che lega insieme più generazioni, abbia un peso ed una diffusione maggiore di quanto rivelino i dati del censimento. Infine, per quanto riguarda l'ampiezza della famiglia, si nota che, in armonia con quanto s'è già detto, più della metà delle famiglie napoletane ha· un numero di membri che va da 4 a 8 e che le famiglie con oltre 8 componenti raggiungono il considerevole livello del 6,1%. Passando ora alla considerazione del peso che ha nella popolazione napoletana 1a composizione per sesso, emerge un'altra caratteristica di prim'ordine: la minore importanza relativa dei maschi anche rispetto alla media italiana (48,3% sul totale della popolazione provinciale contro il 48,9% della media italiana; e 93,7 maschi per ogni cento femmine contro il 95,8 della stessa media italiana). Il fenomeno offre pur esso una certa sorpresa: data l'alta natalità e stante perciò il forte peso che le classi giovani ha11no sull'insieme della popolazione, ci si aspetterebbe che la prevalenza del sesso femminile fosse un po' minore della media nazionale. Esaminando, infatti, distintamente la composizio11e dei due sessi secondo la scala delle età (cfr. tab. 7), si nota subito che nei maschi le età fino a 25 anni sono, sul totale dei maschi stessi, in percentuale più alta che le corrispondenti età tra le femmine. Meglio ancora è osservare il numero dei maschi per ogni 100 femmine alle diverse età 70 Bibiiotecaginobianco

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