Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

Nome solenne, cardine di una civiltà, sinonimo di ordine e di orgogliosa • sicurezza ». Ma il cc pezzo forte » del fascicolo consiste in una inchiesta di cui si dà notizia col titolo: cc La resistenza nelle Scuole? » (il punto interrogativo è un poema). Il direttore della rivista vi premette un suo giudizio, che segnaliamo agli organi di stampa del MSI e del PDI: è infatti sui giornali fascisti che simile prosa dovrebbe avere un posto d'onore. L'articolo (e l'inchiesta) prende lo spunto dalle non mai abbastanza lodate disposizioni del ministro Bosco, relative all'insegnamento della storia 1919-48. Se un appunto si può muovere a queste disposizioni, è che esse non tengono conto che il programma' d'insegnamento della storia nell'ultimo anno dei Licei e degli Istituti Magistrali, sebbene la situazione sia migliorata con il decreto del 6 novembre 1960, comincia pur sempre dal Congresso di Vienna: si tratta quindi di un secolo e mezzo di storia densa di fatti cc importanti » perchè decisivi per la' formazione del mondo contemporaneo, e non soltanto per l'Italia; un periodo al cui studio i liceisti francesi dedicano quasi due anni. Solo ridimensionando i programmi attuali, assegnando all'ultimo anno la storia 1870-1948 e al penuìtimo il periodo 1789 ( o 1773, anno dell'incidente di Boston o 1751, anno dell'apparizione del primo volu1ne dell'Envyclopédie), - 1870, si potrà consentire un insegnamento non puramente fittizio della storia recente. La Rivoluzione francese, le rivoluzioni liberali e nazionali della prima metà dell'Ottocento, il Risorgimento italiano non possono essere cc sorvolati »; ma allora il loro studio attento e pacato porterà sempre via la maggior parte dell'anno; e i 78 anni di storia, italiana e mondiale, dal 1870 al 1948, quando si potranno studiare bene? Già negli a11ni scorsi, quando il programma si fermava al 1919, agli esami di maturità e di abilitazione era facile constatare come la conoscenza storica della gran maggioranza dei candidati scemasse rapidamente non appena varcato il capo della presa di Roma. Orbene, il direttore de cc Il Canovaccio » non fa parola di questa obbiezione didattica, grave perchè muove da fatti incontrovertibili; tace sul particolare che le innovazioni volute dal ministro riguardano trenta anni di storia recente, dal 1919 al 1948; conduce il ragionamento come se le disposizioni del sen. Bosco riguardassero solo cc l'insegnamento, nella scuola, del periodo della Resistenza ». È solo questo che lo preoccupa. Ma lasciamo la parola a lui: « Il problema dell'insegnamento di un fatto storico tanto controverso quanto oscuro, viene ad assumere, nell'ambito della Scuola un aspetto importantissimo, in quanto esso riaccenderebbe le antiche polemiche nel classificare detto periodo fra i più splendenti o i più oscuri della nostra storia. Nasce allora spontanea una domanda: i nostri Professori riusciranno a narrarci la storia degli ultimi anni, completamente lontani da passioni e dolori scaturiti da questo periodo? Avranno essi una preparazione, non solo e non tanto nozionistica, qua11to morale? Si presteranno a speculazioni propagandistiche di parte che vadano a colpire la verità storica? A tutti questi interrogativi il Ministro della 44 Bibliotecaginobianco

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